domenica 31 ottobre 2010

LOS ONCE MILLONARIOS

La lenta e faticosa risalita del River Plate, alla ricerca della gloria perduta negli ultimi anni, passa soprattutto attraverso il fertile vivaio, da sempre uno dei fiori all’occhiello per
“El Equipo de la Banda Roja”.




Non era facile per l’allenatore Miguel Ángel Cappa venire a capo di una situazione tanto intricata: subentrato il 13 aprile 2010 a Leonardo Astrada, 
si è trovato di fronte una compagine depressa e sfilacciata, pericolosamente assisa sul ciglio del baratro della retrocessione in Primera B Nacional.

Soffiava un vento gelido all’Estadio Monumental, con la gestione scellerata 
del presidente José María Aguilar che aveva portato il River a chiudere l’Apertura 2008 all’ultimo posto, la prima volta in una gloriosa storia 
di 107 anni ai vertici della Primera División, a causa di problemi finanziari 
sempre più complessi.

In quella disgraziata stagione, Diego Pablo Simeone era stato costretto 
a dare le dimissioni a metà dell’opera, dopo aver condotto la squadra alla conquista del Clausura 2008 (vittoria che mancava dal 2004) appena qualche mese prima e grazie ad uno splendido Diego Buonanotte; dopo un tale, vorticoso saliscendi, i giocatori nelle mani di Nestor Gorosito non erano riusciti a scrollarsi di dosso quel preoccupante senso d’impotenza in campo, 
un torpore grigio ed opprimente che ha portato all’esonero del mister 
il 6 ottobre 2009, dopo gli anonimi piazzamenti ottenuti (ottavo posto nel Clausura 2009 e pessimo quattordicesimo posto nel successivo Apertura conclusosi il 13 dicembre dello stesso anno). 

Neanche il ritorno di una vecchia gloria come ‘El Jefe’ Astrada 
(già allenatore del club nel 2004-2005, quando si era appena ritirato 
dall’attività agonistica) e l’entusiasmo portato dal nuovo presidente
Daniel Alberto Passarella (eletto il 5 dicembre 2009) erano riusciti a dare la scossa all’ambiente nell’Apertura 2010, consegnando nelle mani dell’esperto Cappa una squadra impaurita e priva di motivazioni, che il 16 maggio scriveva mestamente il proprio nome nella poco esaltante undicesima 
casella della classifica.

“El Filósofo” non è certo uno a cui manchi il coraggio, e non ci ha pensato 
più di tanto prima di accettare una sfida all’apparenza impossibile, lavorando per giunta al servizio di una società che non poteva investire tanto in sede di mercato per rinforzare l’organico; il suo “idealismo tattico”, improntato su un rigoroso criterio estetico “per palati fini”, con manovra articolata sul possesso di palla e fraseggi cadenzati, puo’ davvero riportare il club di Buenos Aires 
alle posizioni che gli spettano.  

In realtà, pur con le casse ormai dissanguate dagli sprechi del passato, quest’estate c’è stata un’autentica rivoluzione, con gli arrivi del portiere ex Lazio Carrizo, Nasuti e Arano dall’Aris Salonicco, e poi Maidana, Roman, Ballon, Caruso e il bomber Mariano Pavone, per sopperire alle partenze di ben quindici elementi della rosa. Inevitabile pensare ad un lungo periodo di rodaggio, con una squadra modificata praticamente in toto e bilanciata solo dall’esperienza di Matías Jesús Almeyda e soprattutto del ritrovato Ariel Arnaldo Ortega, la cui tecnica sopraffina viene messa a disposizione del centrocampo del River Plate dopo aver superato i gravi problemi fuori dal rettangolo verde. D’altronde, Cappa è un fedele seguace della “corrente del Flaco”, ossia quella schiera di allenatori che a partire dai concetti di César Luis Menotti ritiene la fluidità della manovra e la spettacolarità nell’impianto di gioco autentici dogmi da cui non si puo’ mai prescindere, al di là dei risultati ottenuti.

Oltre che nell’ambizioso progetto tattico, Cappa ha mostrato la sua audacia nella gestione dell’organico a disposizione, promuovendo in Prima Squadra alcuni elementi dell’Under 20 e dandogli subito fiducia nell’undici titolare; tra questi, il prospetto più interessante in assoluto si sta rivelando essere il centrocampista classe ’93 Lanzini, trequartista dai piedi fatati e dalla personalità spiccata che ha conquistato l’allenatore nel pre-campionato. Aggiunto al ritrovato Buonanotte, sulla via del completo recupero fisico e psicologico dopo il terribile incidente automobilistico del 26 dicembre 2009, alle reti del sempre più convincente Funes Mori e al genio del succitato Ortega, possiamo dire che non sarà certo la qualità tecnica a latitare nella manovra della Banda…

Vediamo nel dettaglio gli undici giovani più interessanti del 
River Plate 2010-2011, i “Millonarios” da tenere d’occhio in prospettiva:

Leandro Chichizola – 1990 – Portiere


Germán Alejo Pezzella – 1991 – Difensore 


Facundo Andrés Affranchino – 1990 – Centrocampista


Ezequiel Adrián Cirigliano – 1992 – Centrocampista

Roberto Maximiliano Pereyra – 1991 - Centrocampista


Erik Manuel Lamela – 1992 – Centrocampista offensivo


Manuel Lanzini – 1993 – Centrocampista offensivo


Mauro Alberto Díaz - 1991 – Centrocampista offensivo

Diego Manuel Buonanotte Rende – 1988 – Trequartista

Rogelio Gabriel Funes Mori – 1991 - Attaccante


Daniel Alberto Villalva Barrios – 1992 – Attaccante/Seconda punta


e non dimentichiamo LUCAS ARIEL OCAMPOS 
FEDERICO ANDRADAprolifico fromboliere classe 1994 
delle giovanili - eccolo in azione nella foto.






Miglior cannoniere nella sua categoria da tre anni a questa parte, pochi mesi fa il River ha deciso di blindarlo con un contratto professionistico sino al giugno 2013, fissando la clausola 
di rescissione a 15 milioni €!
179 centimetri per 74 chili di peso, nativo di Carapachay come Erik Lamela, è uno specialista nel gioco aereo ("Tanque" l'apodo),arrivato ai Millonarios nel 2001 dopo aver stupito da bambino con la camiseta del Drysdale. Grande ammiratore di Fernando Cavenaghi, con i Sub-17 della Roja è ormai vicino a battere il record assoluto di realizzazioni detenuto da José Gustavo Sand, ed è stato capocannoniere (4 gol in 4 partite) della Toyota Cup di categoria. Appuntare questo nome è quantomeno doveroso...


Sicuramente vedremo sbarcare al più presto molti di questi promettenti giocatori in Europa; dopotutto “El Filósofo” è uno che di giovani se ne intende e sa bene come lavorare per farli crescere, basti pensare allo splendido Huracán 2008-2009, con Matías Adrián Defederico e il fuoriclasse in erba Javier Matías Pastore a dare spettacolo in giro per l’Argentina, arrivando ad un passo dal soffiare il Clausura al Vélez Sársfield…

Nell’Apertura 2010 attualmente in corso il River Plate è partito alla grande, facendo bottino pieno nelle prime tre giornate contro Club Atlético Tigre (1-0), Huracán (altro 1-0, in trasferta) e Independiente (spettacolare 3-2 casalingo), chiudendo un agosto da incorniciare con lo 0-0 in casa dell’Argentinos Juniors vincitore uscente del Clausura in maggio.

Il meccanismo si è un po’ inceppato dopo lo sfortunato 1-2 contro il Vélez all’Estadio José Amalfitani, in cui è risultato decisivo un rigore piuttosto generoso assegnato dall’arbitro Héctor Walter Baldassi e realizzato da Santiago Silva; una nota dolente in questa stagione si stanno rivelando essere proprio le direzioni di gara, con episodi molto discutibili che hanno penalizzato ingiustamente la squadra di Cappa. Dopo quella sconfitta, il River Plate è riuscito solo a regolare l’Arsenal Sarandi al Monumental (incornata di Funes Mori su perfetto calcio d’angolo di Ortega) il 12 settembre: da allora, è arrivata un’altra sconfitta in casa del Newell’s Old Boys (0-1, rete di Iván Borghello) e cinque pareggi consecutivi, per un momentaneo sesto posto in classifica dopo dodici giornate a nove lunghezze dalla scatenata capolista
Estudiantes de La Plata.


Purtroppo, temiamo che la panchina di Cappa sia fortemente in bilico:
al di là del settore giovanile florido, il caos continua a regnare sovrano 
sul piano societario, e l'avvenire appare ogni giorno più fosco...


Marco Oliva per FUTBOLANDIA DREAMIN'

1 commento:

  1. Gianni77:

    ci avevate visto giusto: Cappa stava facendo
    miracoli, ed infatti appena l'hanno cacciato
    (sempre illuminati da quelle parti...)
    il River è crollato di schianto, per poi
    retrocedere mesi dopo ed infamare una storia
    centenaria - che tristezza!

    la cosa buona è che oltre al ritorno
    del bomber Fernando Cavenaghi, in Serie B
    si sta puntando forte sui giovani, e tra questi
    Ocampos mi pare un futuro craque!
    Fortissimo fisicamente ma anche veloce
    ed indiscutibile sul piano tecnico,
    quando parte così largo ricorda un giovane
    CR7 Cristiano Ronaldo, più o meno
    con quelle caratteristiche... alla faccia!

    Funes Mori per me è una pippa,
    ma tra Lamela, Ocampos, Andrada e Lanzini
    verranno fuori tanti bei giocatorini.

    Vorrei vedere più spesso anche Pereyra
    all'Udinese, poco utilizzato per ora.

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