mercoledì 3 novembre 2010

PAISA' DALLA GERMANIA

Alla scoperta degli italo-tedeschi 
in giro per l’Europa


DIEGO ARMANDO CONTENTO E I SUOI "FRATELLI"
Il film PAISA’ (1946 - Roberto Rossellini, coadiuvato alla sceneggiatura da Sergio Amidei , Annalena Limentani, Alfred Hayes, Marcello Pagliero, Vasco Pratolini e un giovane Federico Fellini) è unanimemente considerato uno dei capolavori del Neorealismo: girato quasi esclusivamente con attori non professionisti, fedele a quel “pedinamento della realtà” (ideale/manifesto programmatico del movimento italiano del secondo dopoguerra, teorizzato da Cesare Zavattini) che divenne cifra comune e modello  nella storia del cinema europeo per circa un ventennio, rievocava in sei episodi l’avanzata degli Alleati angloamericani dallo sbarco in Sicilia sino all’incontro con le lotte partigiane sul delta del Po, a Napoli, Roma, Firenze e in Emilia, nel comune intento di liberare la Penisola dal giogo nazi-fascista.

Eppure, nel passato quella parola di chiara derivazione dialettal-meridionale era usata in senso spregiativo in giro per il mondo, laddove i nostri antenati cercarono fortuna e dignità, finendo spesso per  ricevere quella fastidiosa etichetta sulle spalle: d’altronde, i pregiudizi sono duri a morire anche nella nostra Penisola, basta sfogliare i giornali o accendere la TV per leggere inquietanti dichiarazioni di alcuni esponenti politici, che continuano a difendere ridicole posizioni scioviniste finanche nel Terzo Millennio…

Dopo la “grande emigrazione” post-unitaria in cui dapprima da Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Veneto (tra il 1876 e il 1900) e poi maggiormente dal Mezzogiorno (il ventennio successivo), milioni di italiani decisero di varcare l’Atlantico per approdare in Nord e Sud America, animati da uno spirito di riscatto sociale che provava a cancellare con un “viaggio della speranza” le angherie e le vessazioni che la povertà imponeva loro, nella seconda metà del XX secolo i flussi migratori si canalizzarono prevalentemente in Europa (in Francia, per la quale alcuni avevano optato già nell'Ottocento, e poi Svizzera, Belgio e Germania).

Al giorno d’oggi ci sono circa 80 milioni di oriundi italiani in giro per il globo terrestre, di cui quasi 700mila solo sul suolo tedesco, a rappresentare lo 0,8 % della popolazione totale.

E’ innegabile che il senso d’appartenenza alla terra d’origine rimane comunque molto saldo, così come è altrettanto fuor di dubbio che l’orgoglio delle comunità all’estero è rappresentato anche da “quelli che ce la fanno”, i figli di immigrati che riescono ad imporsi all’attenzione generale. In questo contesto, è facile ipotizzare quanti tifosi siano entusiasti della parabola crescente di Diego Armando Contentolaterale sinistro del Bayern Monaco di Louis Van Gaal dominatore della stagione 2009-2010 in Germania e finalista nella Champions League dello stesso anno contro l’Inter del devastante bomber argentino Diego Milito.

Un nome che è tutto un programma: nato il 1° maggio 1990, mentre appena qualche mese prima il Napolidi Maradona conquistava il suo primo alloro continentale importante (terzo, se consideriamo anche la Coppa delle Alpi 1966 e la Coppa di Lega Italo-Inglese vinta nel 1976 contro il Southampton), la Coppa UEFA 1989, eliminando proprio il Bayern Monaco in semifinale (2-0 e 2-2) e avendo la meglio sullo Stoccarda nella doppia finale tra Italia (2-1) e Germania (indimenticabile 3-3 al Neckarstadion, 17 maggio). Ironia della sorte, il numero undici nei ‘Die Roten’ allenati dall’olandese Arie Haan era Maurizio Gaudino, altro figlio di immigrati italiani sulla rotta Campania-Baden/Württemberg. I coniugi Contento, estasiati dalle gesta del fuoriclasse argentino che in quel maggio ’90 conduceva i partenopei al secondo, storico scudetto, ebbero la brillante idea di battezzare il nascituro con quel nome beneaugurante e al tempo stesso leggendario.

D'altronde, il giovane prospetto ha un sogno nel cassetto: "Mi piacerebbe vestire la maglia del Napoli, un giorno o l'altro". Chissà che De Laurentiis non decida di realizzare questo apprezzabile proposito affettivo...

Cresciuto in Baviera, il piccolo Diego decide di seguire le orme dei fratelli Vincenzo e Domenico, sfortunati protagonisti nelle giovanili del Bayern, e viene iscritto alla scuola calcio bavarese il 1° agosto 1995. Il 24 novembre 2007 debutta con l’Under 19 nella prima giornata della A-Junioren Bundesliga Süd/Südwest, pareggiando 2-2 sul campo dei pari età dell’Hoffenheim. In quella stagione mette insieme altre 15 partite, siglando due gol in due partite consecutive: gol del 6-0 al 40’ nel clamoroso 9-1 al Kaiserslautern il 1° giugno 2008, e terza rete nel 2-5 sul campo del SC Freiburg al sessantasettesimo minuto una settimana dopo.

La stagione successiva esordisce nei professionisti in Regionalliga con la seconda squadra dei bavaresi, segnando nel 2-0 rifilato a domicilio ai Kickers Emden al 16’, 16 dicembre 2008. Altra realizzazione sul campo del Carl Zeiss Jena il 1° marzo 2009 (sblocca il punteggio all’ 82’ prima che Thomas Müllersancisca il definitivo 0-2) e 11 match disputati in totale, con ulteriori 13 presenze con l’Under 19 (e 3 gol).

L’anno scorso Louis Van Gaal decide di aggregarlo alla Prima Squadra, avendo notato le belle prestazioni con il Bayern II in Regionalliga, arrivando addirittura ad esordire in Champions League lo scorso 17 febbraio, andata degli ottavi di finale contro la Fiorentina. Nessun timore reverenziale per l’allora ancora 19enne Diego, che si è subito integrato con i compagni e ha coperto con disciplina e personalità la fascia sinistra della linea difensiva bavarese.

Dopo quella positiva serata, contribuisce con 9 presenze in campionato (esordio in Bundesliga: 20 febbraio 2010, titolare nell’1-1 in casa del Norimberga alla ventitreesima giornata) e 2 in DFB Pokal alla splendida stagione del Bayern Monaco; Contento non scende in campo a Madrid nella finale di Champions, ma è presente in tutti i 180’ delle semifinali di andata e ritorno vinte contro il Lione di Claude Puel (1-0 e 3-0).

Diego Armando ha le idee chiare sul suo futuro, animate da quel senso d’appartenenza alla terra d’origine dei genitori di cui si parlava poc'anzi: qualche mese fa, infatti, ha rifiutato la convocazione nell’Under 21 tedesca per non precludersi la possibilità di vestire la maglia azzurra. Vanta comunque 4 presenze nellaGermania Under 20 (tutte in partite amichevoli, con esordio datato 9 ottobre 2009: SVIZZERA-GERMANIA 3-2, il CT Horst Hrubesch lo schiera titolare).

Ecco il commento di Oliver Bierhoff, attuale team-manager teutonico, nello scorso ottobre:
“Non obblighiamo nessuno a giocare con noi.
Per esempio Diego Contento, pur potendo giocare nella Nazionale tedesca
in quanto nato in Germania, ha deciso di non farlo
declinando martedì scorso la convocazione nell’Under 21.
Lo ha fatto perché vuole giocare in quella italiana, perché emotivamente
e culturalmente si sente parte del vostro Paese”

Un’ottima notizia per il CT Cesare Prandelli: se si eccettua il convincente Domenico Criscito, classe’86 nativo di Cercola, l’Italia non ha molte alternative tra i laterali sinistri di difesa, e Diego Armando Contento potrebbe diventare più che un’opzione plausibile per l’immediato futuro...

Oltre a Diego Armando Contento, il nuovo Commissario Tecnico Ciro Ferrara seguiterà a contare per il nuovo corso dell'Under 21 su Roberto Soriano, già convocato dal predecessore Pierluigi Casiraghi per rinforzare il centrocampo degli Azzurrini e titolare sin dall'esordio dell'ex allenatore della Juventus (Italia-Turchia 2-1 del 17 novembre scorso).

Nato a Darmstadt (Assia) l’8 febbraio 1991 da genitori originari dell’avellinese
(Sperone, paesino di poco meno di 4.000 anime), emigrati in Germania in cerca di fortuna. Nel 2006 si fa notare dai talent-scout del Bayern Monaco, dove compie tutta la trafila Jugend. Nella stagione 2007-08 esordisce alla terza giornatadella A-Junioren Bundesliga Süd/Südwest: 28 ottobre 2007, sul campo dell’Offenburger FV subentra all’81’ per il Bayern Monaco Under-19, con la squadra sotto di un gol, e pareggia dopo soli due minuti, prima che il compagno Thomas Müller all’ 86’ firmi il definitivo 1-2.

Un fastidioso infortunio lo tiene lontano dai campi di gioco per un anno e riesce a tornare in campo solo nel 2007-2008,annata in cui colleziona 12 presenze complessive (con gol siglato, sempre in trasferta, nello 0-2 rifilato al 1.FSV Mainz il 15 novembre 2008, 44’ minuto prima del raddoppio di Kakoko).

Nel gennaio 2009 la lungimirante Sampdoria lo porta in Italia a titolo definitivo, parcheggiandolo per sei mesi nella Primavera. Dopo esser stato convocato per l’ultima giornata di Serie A (2-2 col Palermo), l’anno successivo è aggregato in Prima Squadra, ma non entra mai in campo.

Da questa stagione arriva in prestito all’Empoli di mister Alfredo Aglietti, nell’ambito dell’operazione che ha permesso ai blucerchiati di aggiudicarsi l'intero cartellino di Nicola Pozzi. Il suo debutto avviene nel Ferragosto 2010, Empoli-Reggiana 4-1 al Carlo Castellani valevole per la Coppa Italia, mandato in campo al 75’ per sostituire Musacci.

Centrocampista centrale di buona tecnica e grande personalità, fisico ben sviluppato (182 x 76), il suo nome finì sul taccuino di diversi osservatori quando era ancora in Germania, specie in virtù delle convincenti prestazioni da tuttofare della mediana bavarese nella Youth Cup 2008 in Malesia. Vanta 26 presenze totali nelle varie selezioni under azzurre (17 – 18 – 19 – 21); Casiraghi lo ha fatto esordire nell’Under 21 il 4 settembre 2009, gettandolo nella mischia all’83 (fuori Bolzoni) nella sconfitta 1-2 contro il Galles a Cardiff, partita valevole per le qualificazioni agli Europei 2011.Il primo gol è arrivato il 17 novembre dello stesso anno, raddoppiando il vantaggio siglato da Antonino Barillà nel comodo 4-0 rifilato a domicilio al Lussemburgo, bissato il 3 settembre 2010 nella vittoriosa trasferta in Bosnia Herzegovina a Grbavica (0-1, decisivo al 75’).





Ma andiamo a scoprire nel dettaglio, suddivisi per ruolo,
quali sono i principali italo-tedeschi
che giocano nel Vecchio Continente:

MARCEL APPIAH - [DSC Arminia Bielefeld] – D – 1988
Difensore centrale dal gran fisico (189 cm), è nato il 26 marzo 1988 a Schwelm (Nord-Reno Westfalia) da padre ghanese e madre italiana. Cresciuto nella cittadina di Ennepetal, ha iniziato la carriera nelle giovanili dell’Hasper SV, prima di approdare alla formazione Jugend dello Schalke 04 tra il 1999 e il 2004. Gioca nell’Arminia (Zweite Liga) dal 2008, dopo una breve parentesi al Bochum. E’ nipote dell’esponente politico dell’SPD Giuseppe Bianco.

ANGELO BARLETTA - [VfL Osnabrück] – D – 1977
Centrale difensivo nato l’11 febbraio 1977 ad Hanau (Assia), ha speso quasi tutta la sua carriera di centrocampista in Zweite Liga e con una piccola parentesi in Grecia (2006-2007, 45 presenze e 6 gol al Panserraikos FC). Tra le altre, ha giocato nelle giovanili dell’Eintracht Francoforte, poi una lunga carriera tra Kickers Offenbach (2001-2004, 112 presenze e 18 reti), FC Rot-Weiß Erfurt (2004-2005), Sportfreunde Siegen, FSV Frankfurt (2007-2009, 28 partite condite da 4 realizzazioni), Dal 2009 all’Osnabrück.

STEFANO CELOZZI – [VfB Stuttgart] – D – 1988
Terzino destro con buona corsa e gran polmoni, nativo di Günzburg (Svevia, Baviera, 2 novembre 1988), la sua carriera giovanile si è sviluppata tra SC Bubesheim, TSV Wasserburg e SSV Ulm 1846. Tra il 2005 e il 2008 milita nel Bayern Monaco II (81 presenze complessive, 3 reti), mentre nella stagione 2008-2009 è al Karlsruher SC, con cui esordisce in Bundesliga il 16 agosto 2008 (contro il VfL Bochum, vittoria per 1-0) e inanella 27 partite. Dopo la retrocessione, dal 2009 è allo Stoccarda, dove ha già debuttato in Champions League. Vanta 16 presenze complessive nelle compagini under teutoniche.

CATALDO COZZA – [SV Eintracht Trier 05] – D – 1985
Jolly difensivo, ambidestro, fisico compatto (1,74 x 72), è nato a Remscheid (Nord-Reno Westfalia) il 13 aprile 1985, cresce nella squadra della sua città per poi aggregarsi nel 1995 al Bayer Leverkusen. Rimane nei “farmacisti” sino al 2006, raggranellando nella seconda squadra 82 presenze con 1 gol.  Dopo un breve periodo al Paderborn, nel gennaio 2007 firma per la Dynamo Dresda: tre ani a buoni livelli e 74 partite giocate. Da quest’anno all’Eintracht Trier, compagine militante in Regionalliga West.

MARCO CALIGIURI [1.FSV Mainz] – C – 1984
DANIEL CALIGIURI [SC Freiburg] – C – 1988
Padre calabrese e mamma tedesca, i due fratelli sono originari di Villingen-Schwenningen, nel Land tedesco di Baden/Württemberg. Marco è un mediano nato il 14 aprile 1984, cresciuto nelle giovanili dello Stoccarda fino al 2006-2007, quando è andato in prestito al MSV Duisburg (31 partite, 4 gol), prima di essere acquistato dal Greuther Fürth (2007-2010, 37 presenze complessive). Da quest’anno veste la maglia numero 6 del sorprendente Mainz in Bundesliga. Daniel è nato il 15 gennaio 1988, è un esterno destro adattabile come centrale e dopo la parentesi 2004-05 al SV Zimmern è approdato al Friburgo nel 2005, debuttando nella massima serie il 7 novembre 2009 (vittoria 1-2 sul campo del Bochum).

SANDRO FODA - [SK Sturm Graz,  AUSTRIA] – C – 1989
Figlio di Franco Foda, ex-difensore classe ’66 e attuale allenatore dello Sturm Graz e dal passato importante in Bundesliga (2 DFB Pokal, Coppe di Germania, vinte nel 1989-90 col Kaiserslautern, nel 1992-93 con il Bayer Leverkusen), il biondo Sandro è nato il 28 dicembre 1989 a Mainz (Renania-Palatinato). Dopo la carriera giovanile spesa al TSV Neustadt arriva nel 2002 allo Sturm Graz, dove viene impiegato principalmente come centrocampista centrale, con la curiosità di essere allenato... dal padre. L'illustre genitore lo fa esordire in Prima Squadra il 31 ottobre 2007, mandandolo in campo all'89' per sostituire il bosniaco Samir Muratovič (autore di una doppietta) durante il 5-0 rifilato al SV Reid nel match casalingo dell'UPC Arena.

SILVIO PAGANO – [Wuppertaler SV Borussia] – C – 1985
Centrocampista laterale destro  con buoni colpi nel repertorio, gioca col numero dieci sulle spalle in Regionalliga West nella squadra della sua città natale, Wuppertal (Nord-Reno Westfalia, 12 settembre’85). Protagonista nella seconda squadra del Colonia tra il 2003 e il 2006 (44 presenze, 9 gol), ha giocato con Carl Zeiss Jena, SSVg Velbert, SC Verl (2007-08, 5 reti in 20 match), Rot-Weiß Essen e Sportfreunde Lotte l’anno scorso (22 partite, 3 marcature).

MASSIMILIAN PORCELLO – [Karlsruher SC] – C – 1980
Destro naturale, centrocampista centrale offensivo dai piedi buoni, è nato il 23 giugno di trent’anni fa a Bückeburg (Bassa Sassonia). Approda nel 2000 all’Arminia Bielefeld, in cui milita sino al 2006 collezionando 109 presenze in campo e 12 reti; debutta in Bundesliga l’11 agosto 2002, contribuendo al 3-0 rifilato al Werder Brema con una punizione diretta al 90’, 4 minuti dopo la sua entrata in campo in sostituzione di Dammeier. Acquistato dal Karlsruher quattro anni fa, con i bianco blu  il bottino conta 10 marcature distribuite in 72 match.

GIOVANNI FEDERICO – [VfL Bochum] – C/A – 1980
Centrocampista offensivo nato ad Hagen (Nord-Reno Westfalia) il 4 ottobre ’80, appena quattordicenne approda nelle giovanili del Bochum prima di essere notato dagli osservatori del Colonia all’inizio del nuovo millennio. Debutta in Bundesliga il 17 agosto 2003, subentrando a Lottner all’83° minuto della sconfitta sul campo dello Schalke 04 (1-2). Dopo due buoni stagioni al Karlsruher tra il 2005 e il 2007 (64 presenze e ben 33 gol), passa per un biennio al Borussia Dortmund, giocando 32 partite e siglando 4 reti prima di tornare in prestito ai bianco blu nel gennaio 2009 (15/2). L’anno scorso 39 presenze e 12 gol nell’Arminia Bielefeld, da quest’estate ritorna al Bochum.

MASSIMO CANNIZZARO (TuS Koblenz) – A – 1981
Centravanti/seconda punta all’occorrenza, alto 181cm, è nato a Colonia (Nord-Reno Westfalia) il 3 aprile’81. Tanta gavetta in giro per la Germania: dopo le parentesi nelle seconde squadre dello stesso Colonia (2000-2002) e del MSV Duisburg (2002-03), dopo una stagione nell’Equipe Romagna firma un contratto semestrale con il KFC Uerdingen 05 (6 reti in 14 presenze), prima di approdare ai Kickers Emden (32 partite e 13 realizzazioni nella sua miglior stagione, il 2005-06). Viene aggregato alla seconda squadra dell’Amburgo, dove in due anni firma 24 volte il tabellino dei marcatori (53 match disputati). Nel 2008-09 è al Rot-Weiß Erfurt (17/8), nel gennaio 2010 all’Holstein Kiel (12/8), quest’anno è il numero dieci del Coblenza in Terza Divisione.

ANTONIO DI SALVO – [svincolato]
(ultima squadra: SV Kapfenberg, AUSTRIA) – A – 1979
Prima punta non particolarmente prolifica, piede preferito destro, 183 x 79, nasce a Paderborn (Nord-Reno Westfalia) il 5 giugno di trentuno anni fa. Tra il 1996 e il 2000 milita nella squadra della sua città, dove con 16 gol in 53 presenze complessive si fa notare dal Bayern Monaco, che lo ingaggia come attaccante di scorta anche in virtù della sua generosità in campo. Nel 2000-01 scende in campo solo sei volte, prima di essere dirottato in seconda squadra e collezionare 29 reti in 44 match. L’Hansa Rostock lo acquista nel 2002, e in quattro anni in Pomerania timbra il cartellino in venti occasioni su 112 partite giocate. Dopo un triennio al Monaco 1860 (65/11 tra il 2003 e il 2006), durante la pausa invernale del 2010 rescinde il contratto consensualmente col club e si accasa al SV Kapfenberg, dove firma fino all’estate e inanella sette presenze senza andare mai in gol.

Giovanissimo attaccante militante nella B-Junioren Bundesliga Süd/Südwest con l’Under 17 dello Stoccarda, è nato a Nürtingen (Baden/Württemberg ) il 22 febbraio di sedici anni fa. Nonostante la verde età, è dotato di un fisico molto imponente, che gli permette di disimpegnarsi con ottimi costrutti tra i coetanei. Furbo e smaliziato, buona tecnica di base (ma comunque da arricchire), dopo aver giocato qualche amichevole con la Germania Under-16 ha optato per la maglia azzurra, contribuendo alla qualificazione dell’Italia Under 17 per la Fase Elite degli Europei 2011 con il CT Pasquale Salerno.

OLIVER PATRIC NEUVILLE – [DSC Arminia Bielefeld] – A – 1973
Padre tedesco, madre calabrese di Vibo Valentia, è nato a Locarno (Canton Ticino, Svizzera Italiana). Scheggia offensiva brevilinea e veloce (171 x 64), è probabilmente l’italo-tedesco con la carriera più prestigiosa, spesa tra Servette (1992-96, 91 presenze e 41 gol), Tenerife in Spagna (1996-97, 33/5), prima di approdare in Germania e giocare con Hansa Rostock (1997-99, 50/22), Bayer Leverkusen (1999-04, 165/42), Borussia Mönchengladbach (2004-2010, 139/42); da quest’anno all’Arminia Bielefeld in Zweite Liga. Scelse di giocare con la nazionale tedesca, con cui esordì il 2 settembre 1998 contro Malta: vice-campione del mondo nel 2002, vice-campione d’Europa nel 2008 e terzo posto nel Mondiale casalingo del 2006.

GIUSEPPE PISANO – [1.FC Saarbrücken] – A – 1988
Fisico imponente (188 cm), nasce a Düsseldorf (Nord-Reno Westfalia) il 26 aprile 1988. Cresciuto nelle giovanili del Fortuna Düsseldorf, tra il 2005 e il 2008 milita nella seconda squadra dello Schalke 04, con cui segna 7 volte in 28 apparizioni. Dopo un prestito in Spagna all’Unión Deportiva Ibiza-Elvissa nel 2008-09, nella stagione successiva passa al Borussia Mönchengladbach II, in cui colleziona 31 presenze e 6 gol. Il 23 luglio 2010 firma un biennale con il 1.FC Saarbrücken.

GUSTAV POLICELLA – [SC Hauenstein] – A (ritirato, allenatore) – 1975
Centravanti di manovra ben messo fisicamente (186 x 82), nato a Neustadt an der Weinstraße (Renania-Palatinato) il 14 settembre di trentacinque anni fa. Dopo una toccata e fuga nelle giovanili del Kaiserslautern, ha speso tutta la sua carriera nei campi di provincia della Germania (SV Waldhof Mannheim, SV Eintracht Trier 05, 1.FSV Mainz in due intervalli - sole 7 partite nel 1996-97 e 24 gol in 64 presenze tra il 1998 e il 2000 -, VfB Lübeck, Rot-Weiß Oberhausen, MSV Duisburg, SpVgg Greuther Fürth, Kickers Offenbach, Fortuna Düsseldorf, Wuppertaler SV Borussia e KFC Uerdingen 05, dove cominciò a fare l’assistant-coach). La sua ultima partita è datata 7 novembre 2009, SC Hauenstein-Borussia Neunkirchen 0-3, 52’ minuti giocati con la solita abnegazione prima di lasciare il posto a Hoffmann tra gli applausi del pubblico di casa. Appese le scarpette al chiodo, ha assunto la carica di allenatore dello stesso SC Hauenstein nello stesso anno.

MARCO TERRAZZINO – [TSG 1899 Hoffenheim II] – A – 1991
Seconda punta agile e tecnica, questo promettente giocatore è nato a Mannheim (Baden/Württemberg) il 15 aprile 1991. Marco comincia la sua carriera nelle giovanili del VfL Neckarau, dove approda nel 2003. Nel luglio 2007 viene acquistato dall’Hoffenheim, società sempre attenta a monitorare il territorio in cerca di giovani talenti da lanciare. Ad oggi, vanta 30 presenze (3 gol) con la seconda squadra, ma ha già esordito in Bundesliga il 31 gennaio 2009: Hoffenheim-Energie Cottbus 2-0, subentra all’autore del secondo gol Sanogo all’88’. Si tratta di un attaccante mobile e bravo nell’appoggiare la prima punta, deve ancora migliorare il suo apporto in fase di finalizzazione. Interessante il suo ruolino nelle nazionali giovanili tedesche: 5 presenze in Under-18, 4 nell’Under-19 (3 gol) e tre nell’Under-20, , con tanto di primo gol siglato...contro l'Italia di Francesco Rocca
[17 novembre 2010 - ITALIA-GERMANIA 1-2, sblocca il risultato al 27'].



Oltre a Soriano nell’Empoli, in Italia è giusto almeno citare la presenza di Riccardo Montolivo, leader del centrocampo della Fiorentina, classe 1985 nato a Caravaggio (provincia di Bergamo) da madre tedesca; la signora Antje, moglie di Marcello, è originaria infatti a Kiel (capitale dello stato federato di Schleswig-Holstein, il più settentrionale della Germania, confinante con la Danimarca), città dei nonni del giocatore.

Setacciando le categorie inferiori nazionali,
c'imbattiamo in altri cinque calciatori italo-tedeschi:

GIUSEPPE GEMITI (Novara Calcio) – D – 1981
Nato a Francoforte sul Meno (Assia) il 3 maggio 1981, dopo gli esordi nella squadra della sua città natale viene notato dagli attenti scout dell’Udinese, che lo portano in Italia nel 2002. Difensore di fascia sinistra, dopo le 30 presenze nel biennio in Friuli veste  le maglie di Genoa, Chievo, Piacenza e Modena. Nel gennaio 2010 passa al Novara, dove vince il campionato di Lega Pro Prima Divisione, ottenendo la promozione in Serie Bwin 2010-2011.

SANDRO PORCHIA (Bassano Virtus) – D – 1977
Esperto terzino destro, nasce a Olpe (Nord-Reno Westfalia) il 14 giugno 1977. Originario di Montalto Uffugo (Cosenza), esordisce in Sicilia nei dilettanti (US Ragusa) prima di approdare al FC Savoia di Torre Annunziata nel 1996. Dopo quattro anni di militanza (103 presenze e 3 gol) da beniamino del pubblico, torna in Calabria per vestire la maglia del Crotone tra il 2000 e il 2005, poi tre anni al Rimini (fino al 2008), uno al Grosseto e uno al Cosenza. Il 27 agosto 2010 firma con i veneti del Bassano, Girone A di Lega Pro Prima Divisione.

SALVATORE GAMBINO – (Trapani Calcio) – C – 1983
Nato ad Hagen (Nord-Reno Westfalia), Salvatore ha origini meridionali (genitori di Custonaci, Sicilia) ed è un centrocampista avanzato dotato di buona tecnica individuale. Per dieci anni (1996-2006) ha militato nelle giovanili del Borussia Dortmund, debuttando in Prima Squadra nel 2003/2004 (2 novembre 2003, Borussia Dortmund-Amburgo 3-2, subentra al 79’ a Metzelder) e totalizzando 43 presenze (4 reti, la prima siglata il 22 novembre 2003 nel 2-2 contro il Bayer Leverkusen, doppietta in tre minuti tra il 29’ e il 32’). Nell’estate 2006 è stato ceduto al Colonia (21 apparizioni e 2 gol in un biennio), prima di arrivare al TuS Koblenz nel 2008 e in Tippeligaen l’anno successivo al Kongsvinger IL. Svincolato a fine torneo, dopo aver sostenuto alcuni provini con l’Alemannia Aachen nella speranza di pervenire ad un accordo economico, il 27 dicembre ha accettato di tornare "a casa" in virtù dell'offerta d'ingaggio del Trapani Calcio, società militante in Lega Pro Seconda Divisione con cui si allenava da metà ottobre.

VINCENZO PALUMBO (AS Viterbese) – A – 1974
Nato a Heilbronn (Baden/Württemberg) il 17 maggio 1974, nella stagione 1992-93 si mette in mostra nei Stuttgarter Kickers (22 presenze / 2 gol) e va a giocare in Svizzera tra FC Schaffhausen, Basilea, Servette e Club Sportif Chênois. Sbarca in Italia nel 1995 alla Fidelis Andria: in Puglia gioca tre anni, firmando 12 gol in 43 presenze. Nel 1998-99 passa all’Empoli, dove colleziona 3 match in Serie A. Tra il 1998 e il 2001 è a Pescara, poi indossa i colori di Palermo, Torres, Pisa, Olbia, Virtus Casarano e Tavolara. Quest’anno in Serie D alla Viterbese.

ANGELO VACCARO (Sorrento Calcio)  – A – 1981
Prima punta, 184 cm, è nato a Tübingen (Baden/Württemberg) il 4 ottobre di ventinove anni fa. Dopo le giovanili del SpVgg Mössingen e Stuttgarter Kickers, cresce nello Stoccarda tra il 1997 e il 2001. Nel 2002 viene ceduto al SpVgg Unterhaching, dove rimane fino al 2005 (40 partite giocate, 10 reti). Dopo la stagione al FC Augsburg, nel 2007-2008 torna ai Stuttgarter Kickers (58 match e 20 gol), prima di una breve militanza nell’Eintracht Frankfurt (14/9). In prestito in Ungheria nel gennaio 2010 (4 marcature in 6 partite del Nemzeti Bajnoksag), in estate approda in Campania agli ordini di mister Gianni Simonelli nei rossoneri del Sorrento, ma non riuscendo a trovare spazio nell'undici titolare (solo 4 presenze in quattro mesi, chiuso da Pignalosa, Paulinho e Carlini) ha recentemente chiesto di essere ceduto.




Per completare il nostro viaggio,
andiamo a conoscere quattro protagonisti
che hanno fatto la storia, nel loro piccolo,
del calcio continentale:

FRANCO FODA – D - 1966
Ex-libero, grandissimo estimatore del suo ben più famoso epigono Franco Baresi, l’attuale allenatore dello Sturm Graz (Österreichische Fußball-Bundesliga, Austria) è nato il 23 aprile di quarantaquattro anni fa a Mainz (capoluogo del Land della Renania-Palatinato, situato alla confluenza dei fiumi Meno e Reno nella Germania occidentale) da mamma tedesca e padre veneziano. Nella sua attività agonistica, è stato un apprezzato protagonista della Bundesliga, riuscendo a collezionare 321 presenze complessive con un bottino di 20 gol: un ruolino di tutto rispetto. Cresciuto nelle giovanili della sua città natale, nel 1981 viene ingaggiato dal FC Kaiserslautern (stesso Land d’appartenenza), restando sino al 1984 e dove ritornerà nel 1987, dopo le positive parentesi all’Arminia Bielefeld (43 gettoni, 8 reti) e il biennio al FC Saarbrücken (52/3). Guadagnatosi un paio di presenze nella Germania Ovest (dicembre 1987, due prestigiose amichevoli contro Brasile e Argentina), nei tre anni ai ‘Die Roten Teufel’ conquista la sua prima Coppa di Germania (la DFB Pokal del 1989-90), un trofeo che rialzerà al cielo trentasei mesi dopo (Bayer Leverkusen, 1992-93). Nel club dei ‘farmacisti’ rimane per un bel quadriennio (113 apparizioni e ben 10 realizzazioni), lasciando un ottimo ricordo di sé ed affermandosi come uno dei migliori difensori del campionato, prima di cedere alle lusinghe del prestigioso Stoccarda nel 1994. Dopo una breve parentesi in Svizzera (inverno 1997, FC Basilea), arriva in Stiria da giocatore alla fine degli Anni Novanta e vive il periodo d'oro dei due titoli nazionali e delle sorprendenti partecipazioni in Champions League (99 match disputati in Austria tra il 1997 e il 2001). Poi le cose sono economicamente precipitate per il club, mentre Franco cominciava la sua trafila da allenatore prima con gli Amateurs e poi come assistant-coach, sino a sedere ufficialmente sulla panchina dei ‘Schwoazn ‘ nel 2006. Oggi lo Sturm Graz sopravvive principalmente grazie ad un buon vivaio, “produce” e vende giovani per raddrizzare l’esiguo budget di 8 milioni € all'anno, ma riesce comunque a togliersi alcune soddisfazioni (vittoria della Coppa Nazionale nel 2009-2010: 16 maggio – Klagenfurt, Hypo-Arena - SC Magna Wiener Neustadt-Sturm Graz 0-1, match-winner all’81’ lo sloveno Klemen Lavrič su assist del bosniaco Samir Muratovič).

CAMILLO UGI – C - (1884-1970)
Una vita da pioniere, un’avventurosa esistenza tutta da raccontare.
Padre italiano e madre tedesca, nacque a Leipzig (Lipsia, Sassonia) il 21 dicembre 1884. A 14 anni entrò nel VfB Lipsia (fondato ufficialmente il 26 maggio 1896, ma in realtà già attivo da tre anni e prima squadra assoluta campione nella storia del calcio tedesco nel 1903) per praticare ginnastica, poi si avvicinò alla sezione calcistica della squadra, il Leipziger Ballspielclub. Nel 1905 finì gli studi da elettricista meccanico specializzato in attrezzature cinematografiche, e per coltivare la sua passione attraversò l’Atlantico e si iscrisse allo Sport Club Germania (oggi denominato CE Pinheiros di São Paulo) in Brasile. Purtroppo non riuscì a superare le barriere linguistiche, e dopo un anno tornò deluso sul suolo natio, optando definitivamente per la sua vecchia squadra. Si mise in evidenza come centromediano vincendo il campionato dell’Impero Tedesco (allora chiamato Verbandsliga) nel 1906 con il VfB Lipsia: dopo aver vinto il Verbandes Mitteldeutscher Ballspielvereine, nella fase finale ad eliminazione diretta i ‘Loksche’ si sbarazzarono di Berliner FC Norden-Nordwest (quarti di finale, 9-1!), Berliner FC Hertha 92 (3-2) e nel match decisivo rifilarono un 2-1 al 1.FC Pforzheim, grazie ai gol del capocannoniere Edgar Blüher (7 in totale). Lasciò di nuovo Lipsia per fare il servizio militare a Dresda, dove si unì alla compagine locale, il Dresdner SC , prima di tornare nel 1909 e partecipare alla finale del campionato 1910-11 persa dal VfB contro i campioni del Berliner TuFC Viktoria 89 (1-3). Tra il 1909 e il 1912 indossò 15 volte la casacca della Nazionale (capitano in nove di queste occasioni), esordendo il 18 marzo 1909 nel pesante rovescio 0-9 contro i maestri inglesi ad Oxford, una delle peggiori sconfitte della storia teutonica. L’11 agosto 1911, perso il lavoro (il professionismo, in quegli anni difficili, era ancora molto lontano…) e per far fronte ai debiti, si trasferì su suggerimento di un amico in Francia, accasandosi allo Stade Helvétique di Marsiglia (composto, come s’intuisce dal nome, quasi esclusivamente da immigrati svizzeri). Anche nella città portuale la paga non bastava per andare avanti, ed anzi fu sconvolto dalle condizioni umilianti a cui fu sottoposto (il “vitto e alloggio” promessogli, in realtà, consisteva in una lugubre cabina di legno…) così fece mestamente ritorno in patria, in tempo per giocare con il FSV Frankfurt prima di rientrare a Lipsia alla vigilia di Natale del 1911 (con tanto di amichevole contro i cecoslovacchi del DFC Praga!).

Nell’estate 1912 fece parte della Nazionale che affrontò i V Giochi Olimpici di Stoccolma (prima volta che l’Impero Tedesco decise di iscrivere un team nel calcio) insieme al suo compagno di club Karl Uhle. Torneo leggendario per la Germania e per Ugi: sconfitti a Solna dall’Austria (1-5 il 29 giugno, vantaggio illusorio firmato da Jäger e nella ripresa Studnicka, Neubauer, due volte Merz e Cimera a dilagare per gli asburgici), nel torneo di consolazione i tedeschi centrarono la più larga vittoria della loro storia, seppellendo la Russia con un’umiliante 16-0 grazie al clamoroso
Gottfried Fuchs (ebreo tedesco nato a Karlsruhe il 3 maggio 1889, militò nella squadra della sua città in cui spopolava in un devastante tridente con Fritz Förderer e Julius Hirsch; emigrò in Canada a causa dell’Olocausto, morendo a Montreal il 25 febbraio 1972), autore tra il 2’ e il 69’ di ben 10 gol personali! Camillo Ugi indossò la fascia da capitano nella successiva “semifinale B”, una sconfitta 1-3 per mano dell’Ungheria grazie ad una tripletta di Schlosser Lakatos. Per la cronaca, il Regno Unito si aggiudicò la medaglia d’oro, avendo ragione della Danimarca per 4-2 in finale; bronzo ai Paesi Bassi, 9-0 alla Finlandia. Tra i vincitori britannici, come a Londra 1908 (altro oro) faceva bella mostra di sé l’italianissimo Giovanni Bazzano: nato a Biella nel 1887, si trasferì in Inghilterra a 15 anni e vinse una FA Cup e due campionati con lo Sheffield Wednesday (1903, 1904), prima di tornare in Italia e dominare nell’attacco della Pro Vercelli (26 reti in 54 partite, 5 scudetti leggendari tra il 1908 e il 1913), per poi stabilirsi definitivamente oltremanica, vincendo altri due campionati (Burnley 1920-21 e Newcastle 1926-27).

Tornato dalla Svezia, Camillo Ugi colse al volo un’opportunità di lavoro dalla Polonia: il Wroclaw gli propose di unirsi al proprio team, offrendo la prospettiva di frequentare un seminario speciale inerente la produzione meccanica di attrezzature cinematografiche, il sogno d’infanzia mai sopito per il giovane centrocampista. Così a 27 anni si insediò armi e bagagli nella Bassa Slesia, ed ironia della sorte giocò il suo primo match internazionale nella città natale, Lipsia il 17 novembre 1912… ma con i colori del suo nuovo club, il Breslauer Sportfreunde! Inutile dire che anche in Breslavia la vita era tutt’altro che agevole per lui, dato che il famoso seminario era in realtà un bluff ben architettato per convincerlo ad accettare l’offerta di trasferimento dopo le belle partite disputate alle Olimpiadi…

Ad ogni modo, Camillo si rimboccò le maniche, non essendo certo un tipo incline all’autocommiserazione, ed avviò un’attività commerciale dedita alla costruzione e riparazione di macchinari cinematografici, passione/hobby che ormai lo aveva definitivamente conquistato, adattandosi a lavorare anche come artigiano-manutentore nel tempo libero. Il calcio divenne per lui un piacevole passatempo, divertendosi ad allenare formazioni juniores polacche, ancora parecchio rudimentali dal punto di vista organizzativo, mentre un drammatico evento scosse per sempre la sua vita e quella dei contemporanei: lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914. Arruolato nell'esercito, si ritirò dai campi di battaglia nel 1915 per una ferita alla caviglia, e riparò a Radeberg (nei pressi di Dresda), dove si dilettò a giocare qualche partita al Dresdner Fußballring, prima di spostarsi in Breslavia. Tornato a Lipsia alla fine delle ostilità e dopo una breve permanenza al FC Sportfreunde, continuò come over-35 a difendere i colori del suo vecchio VfB Lipsia sino al 1923, spinto dall'affetto immutato dei tifosi.

Con l'avanzare degli anni, l'ambizione professionale prese il definitivo sopravvento sul calcio, ed Ugi divenne un apprezzato collaboratore della Johannes Nitzsche AG, coniugando la sua passione per il cinema e la fotografia.

Nominato "membro onorario" del 1.FC Norimberga nel 1965, Camillo Ugi morì il 18 maggio 1970 a Markham, cittadina della Sassonia il cui Central Sport Park gli fu intitolato il 9 maggio 2006 per commemorarne la leggendaria memoria; attualmente, è la sede di gioco del Kickers 94 Markkleeberg.


BRUNO LABBADIA – A– 1966
Figlio di immigrati italiani, nasce a Darmstadt (Assia) l’8 febbraio 1966 e comincia la propria carriera professionistica nel 1984 come seconda punta nella squadra della sua città (105 partite/ 44 gol), prima di andare all’Amburgo per una stagione e mezzo (41/11). Nel 1989 è la volta del Kaiserslautern (67/20), dove vince campionato e coppa della Germania Ovest. Un altro titolo nazionale arriva nel 1993-94 al Bayern Monaco, dove approda nel 1991 e mette insieme 28 gol a fronte di 82 presenze complessive.
Nel 1994 è al Colonia (41/15), poi nel gennaio del 1996 è prelevato dal Werder Brema (63/18), dove rimane sino al 1998. Dopo tre anni passati all’Arminia Bielefeld (50 reti in 98 apparizioni), chiude la carriera al Karlsruher (2001-2003), rimpinguando il suo carniere di realizzazioni con 18 marcature distribuite in 60 match di Zweite Liga. Ha vestito due volte la maglia della Germania: il 20 dicembre 1992 subentra al 79’ contro l’Uruguay, il 23 agosto 1995 entra sempre allo stesso minuto dalla panchina in una partita col Belgio. Diventato allenatore dopo il ritiro dall’attività agonistica, ha guidato il Darmstadt tra il 2003 e il 2006, il Greuther Fürth nel 2007-08, il Bayer Leverkusen la stagione successiva (9° posto in Bundesliga, partenza sprint ma finale deludente) e l’Amburgo nel 2009-10: dopo il “solito” buon inizio stagionale, è stato esonerato il 26 aprile 2010 dopo uno scivolone 1-5 in casa dell’Hoffenheim, con il team anseatico al 7° posto a 48 punti (meno 8 dalla quinta posizione occupata dal Borussia Dortmund) e in semifinale di Europa League (il successore, l’olandese Ricardo Moniz, verrà eliminato dal Fulham di Roy Hodgson). Lo scorso 12 dicembre ha sostituito Jens Keller sulla panchina dello Stoccarda. Quest’ultimo, a sua volta, era subentrato ad ottobre allo svizzero Christian Gross, allenatore dei biancorossi dall’inizio della stagione, che, nelle prime nove giornate di campionato aveva raccolto altrettanti punti. Attualmente, la squadra occupa la preoccupante penultima casella in classifica, nonostante sia approdata ai sedicesimi di finale di Europa League (che la vedranno opposta ai portoghesi del Benfica).

MAURIZIO GAUDINO – C /A– 1966
Nato a Brühl (Baden/Württemberg) il 12 dicembre di quarantaquattro anni fa da una coppia di immigrati campani. Giocava come centrocampista offensivo/trequartista in Bundesliga, dove ha disputato 294 partite tra Waldhof Mannheim, Stoccarda (con cui ha vinto lo Schale 1992), Eintracht Francoforte e Bochum. Nella città del fiume Neckar è ancora ricordato con grande affetto e stima per le qualità tecniche e l’impegno che metteva sul rettangolo di gioco. E’ legato all’Italia anche da un curioso aneddoto: nella suddetta finale di Coppa UEFA contro il Napoli del 3 maggio 1989, segnò al San Paolo il gol del momentaneo vantaggio al 17’, prima che un rigore trasformato da Maradona al 60’ e una rete di Careca all’87’ ribaltassero il risultato sul 2-1, decisivo per l’assegnazione del trofeo. A fine partita, al microfono di Italo Kuhne commentò a caldo l’emozionante match esprimendosi… in dialetto napoletano stretto! Vanta anche 5 presenze (1 rete) con la Germania, in cui fu convocato nella sfortunata spedizione a Usa’94 come riserva di Lothar Matthäus. Dopo il Mondiale va in prestito al Manchester City (20 partite, 3 gol – i tifosi dei Citizens ancora ricordano una splendida esibizione contro i Blackburn Rovers) e l’anno successivo in Messico al Club América (15/1), nel 1997/98 è al Basilea in Svizzera a segnare 10 volte in 30 apparizioni, prima di andare in Turchia e giocare tre anni all’Antalyaspor (55 match/8 reti). Chiuse la carriera dove l’aveva iniziata 22 anni prima (1981-2003) al SV Waldhof Mannheim, ricoprendo anche il ruolo di allenatore e “auto-schierandosi” in campo a sorpresa per l’ultima volta il 12 agosto 2005. Adesso è passato ad assistere i giocatori nel ruolo di procuratore sportivo: nella sua scuderia, figura il famoso attaccante Mario Gómez (origini latine anche per lui: padre spagnolo nativo di Granada e madre tedesca).

Marco Oliva per FUTBOLANDIA DREAMIN'

3 commenti:

  1. Gran bell'articolo, complimenti!
    Molto dettagliato ed interessante

    Quando giocarono Napoli e Stoccarda ero troppo piccolo, e non ricordavo st'intervista mitica! sembra uno scaricatore ;)

    ANDREA

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  2. hai capito... abbiamo avuto un italiano
    capitano di una Germania Campione Olimpica, tale Camillo Ugi. Ammetto: mai sentito prima

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  3. una curiosità: ma i 10 gol in una partita di questo Fuchs contro la Russia sono il record di reti realizzati in una partita, o qualcuno nella storia ha mai fatto meglio?

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