domenica 2 gennaio 2011

Dalla Russia con talento: ALAN DZAGOEV - JANO ANANIDZE - ALEKSANDR KOZLOV

Non c'erano calciatori italiani nella lista di 23 nomi
proposta dalla Fifa per la scelta del "Miglior Under 20 del Mondo",
un premio speciale assegnato in occasione 
della consegna del Pallone d'Oro.

Alan Dzagoev, geniale trequartista del CSKA Mosca
Nell'elenco, che riguardava i calciatori nati, dal dicembre del 1990 in poi 
(e questo spiegherebbe l'assenza di Mario Balotelli e del piccolo fuoriclasse russo Alan Dzagoev) erano presenti comunque due giocatori di club italiani: il senegalese Babacar della Fiorentina ed il brasiliano Philippe Coutinho dell'Inter. A sorpresa, della discutibile lista fa parte anche un ragazzo che gioca in serie C, quella del Portogallo: è Joao Reis del Louletano.
Alcuni li vedremo in estate ai Mondiali - Colombia 2011.



JANO ANANIDZE (1992) - Georgia


Riguardo alla suddetta lista, oggi ci occupiamo di uno dei meno prestanti fisicamente, il talentuoso georgiano Jano Ananidze dello Spartak Mosca, che dal basso dei suoi 170 centimetri d'altezza (come Shaqiri, Wilshere, Hazard, appena un centimetro in più del basco Muniain) certo non sfigura in questo lotto di possibili futuri campioni del panorama internazionale, grazie ad una qualità tecnica invidiabile.

D’altronde, sin dai primissimi passi della sua carriera è stato oggetto di contesa tra le Federazioni di Georgia e Russia, entrambe pronte ad offrirgli la maglia delle loro selezioni: Jano ha scelto di onorare le sue origini, sebbene potesse scegliere la più prestigiosa e competitiva compagine della Rossijskij Futbol'nij Soyuz:

“Sono georgiano, sono nato in quel Paese,
la mia scelta puo’ essere soltanto una”.

In piena battaglia mediatica, i giornali georgiani arrivarono addirittura a supporre che gli odiati “cugini” avessero offerto dei soldi al ragazzo per persuaderlo, ma nonostante le pressioni e la giovane età la questione è stata risolta con maturità sorprendente dal diretto interessato, accettando di buon grado la convocazione del neo CT Héctor Cúper ed esordendo con la Nazionale Maggiore senza aver ancora compiuto diciassette anni
[5 settembre 2009, Tbilisi ”Boris Paichadze Stadion"
Qualificazioni Mondiali 2010, Gruppo 8 - Georgia-Italia 0-2, parte titolare e gioca cinquantanove minuti con buona personalità, prima di lasciare il posto al più esperto attaccante Mate Vatsadze, in seguito al primo dei due clamorosi autogol con cui Kakha Kaladze consegnava la vittoria agli Azzurri].

Ananidze è nato infatti a Kobuleti, in quella Repubblica Autonoma di Adjara situata sull’estremità orientale del Mar Nero, nella parte sud-occidentale della Georgia e confinante nella zona meridionale con la Turchia, il 10 ottobre 1992. Precoce e promettente sin dai primi passi, nel 2003 viene aggregato allo Junior Team della Dinamo Tbilisi, una delle più forti compagini locali ai tempi dell’Unione Sovietica ed in seguito dominatrice della Umaglesi Liga georgiana (tredici titoli nazionali vinti tra il 1990, nelle prime due edizioni dove assunse la momentanea denominazione di Iberia Tbilisi, e il 2008). Il suo nome comincia a circolare con insistenza nell’ambito delle vecchie repubbliche socialiste sovietiche, tanto da farsi notare dalla Dynamo Kyiv, che lo porta in Ucraina nel 2005. I dirigenti dello Spartak Mosca se ne innamorano letteralmente in un torneo giovanile disputato nell’anno successivo con la gloriosa maglia biancoblu, dove ruba la scena ai coetanei danzando sul rettangolo verde tra finte ad effetto e dribbling ubriacanti, ed è così che il “tour” del piccolo Jano conosce una nuova tappa, sbarcando nella capitale russa tre anni orsono.

Oltre al suddetto debutto contro la Nazionale allora campione del mondo di Marcello Lippi, l’Italia aveva imparato a conoscerlo già qualche mese prima: al Torneo di Viareggio 2009, infatti, lo Spartak si rivelò una delle sorprese più belle della sessantunesima edizione, vincendo con merito il Girone 5 (dopo la sconfitta 1-2 all’esordio con l’Empoli, i “ragazzi terribili” guidati dallo spregiudicato coach Dmitry Gunko regolarono i paraguayani del Club Nacional Asunción con un netto 5-2 ed il Siena in uno spettacolare 3-2, dopo essere passati per due volte in svantaggio).

Jano si mise in luce alla grande, segnando al 40’ il momentaneo sorpasso 2-1 contro i sudamericani (partita decisa dalle doppiette di Pavel Yakovlev, prima punta classe ’91, e dell’allora neanche sedicenne Kozlov, altro gioiellino ‘Krasno-Belyie’ subentrato al trentacinquesimo del primo tempo ed in rete al 65’ e al 79’) e soprattutto nello sfortunato ottavo di finale del 17 febbraio contro la Reggina, quando dopo soli dieci minuti di gioco aveva portato in vantaggio i russi sfruttando uno splendido assist di Dmitri Malyaka. Rimasto in inferiorità numerica al 32’ per l’espulsione di Aleksandr Kozhevnikov (esterno destro difensivo, attualmente in forza alla Dynamo Bryansk), autore di un fallo da ultimo uomo su Lamenza, lo Spartak subì la rimonta dei calabresi, concretizzata nella ripresa grazie alle realizzazioni di Pietro Iannazzo e Alessio Viola a soli due minuti dal termine, dopo che anche Yakovlev era stato mandato anzitempo negli spogliatoi per doppia ammonizione e con tanto di mini-rissa ed insulti tra coetanei quantomeno grintosi e volitivi. Nonostante l’immeritata eliminazione, i giovani russi uscirono dal campo di Santa Maria di Empoli tra i consensi unanimi degli addetti ai lavori, conquistati dal gioco effervescente complessivo e da quel piccolo “direttore d’orchestra”, dotato di tocco felpato e splendida visione di gioco, oltre che abile nello spostarsi sulla fascia sinistra del campo per sopperire alle premature espulsioni dei compagni con maturità ed un approccio duttile e propositivo.

Qualche mese dopo, l’attento Valerij Karpin non perse troppo tempo ad aggregarlo per un training-camp in Austria nella Prima Squadra, laddove Ananidze ha debuttato nell’estate dello stesso anno nelle due competizioni principali (curiosamente, contro lo stessa squadra) e con tanto di gol decisivo alla sua prima uscita ufficiale in assoluto:

Trentaduesimi finale Kubok Rossii (Coppa di Russia) - 15 luglio 2009
FC KUBAN KRASNODAR – SPARTAK MOSCA 1-2
[titolare, sfrutta al 90’ un assist di Aleksandr Pavlenko e sigla col sinistro il gol-qualificazione]

16 giornata Prem'er-Liga – 1° agosto 2009
SPARTAK MOSCA – FC KUBAN KRASNODAR 4-0
[subentrato al 70’ al brasiliano Alex]

Dopo un altro match giocato partendo dalla panchina (pesante 0-3 casalingo contro il Rubin Kazan, futuri campioni nazionali), il 13 settembre gioca la sua prima partita da titolare in campionato (pareggio 1-1 sul campo della Dinamo Mosca), ma è un altro derby che lo consacra definitivamente come uno dei beniamini indiscussi del ‘Luzhniki’: il 18 ottobre lo Spartak schianta 3-0 la Lokomotiv, e Ananidze firma il gol del vantaggio al 40’ (su cross dalla destra di Bazhenov e… di testa!), prima di salire in cattedra nella ripresa con le sue serpentine dal centro-sinistra per accentrarsi palla al piede e ispirare il raddoppio con un assist al bacio per Welliton Soares, lanciato in campo aperto a trafiggere il portiere e connazionale Guilherme.

I supporters vanno letteralmente in visibilio per i colpi di genio del piccolo Jano, bravissimo a giocare con la faccia tosta tipica di ogni imberbe talento allo stato brado, ma allo stesso tempo sorprendentemente maturo e smaliziato nelle movenze in campo e nella sapienza tattica.
Forse il ragazzo non sa chi sia Paganini, ma certo è un tipo che i suoi personali show li ripete eccome, e gli bastano solo pochi giorni: sullo stesso palcoscenico casalingo e due settimane dopo (1 novembre), infatti, col numero 49 sulle spalle serve un gran pallone in area a Yakovlev per il 2-0, prima che il compagno si sdebiti al 76’ lanciandolo a sua volta davanti al povero Veniamin Mandrykin, battuto con freddezza per il penultimo gol che mette definitivamente in cassaforte il 5-1 inflitto al FC Rostov.

Dopo un difficile inizio che ha causato l’esonero del danese Michael Laudrup il 15 aprile 2009, lo spettacolare e giovane Spartak Mosca chiude la stagione con un ottimo secondo posto in Prem'er-Liga, ad otto di lunghezze di distanza dai campioni tartari dell’allenatore turkmeno Kurban Berdyev ed un solo gol in meno segnato nella speciale classifica che premia il miglior attacco del campionato (61 reti in 30 giornate disputate, contro le 62 dello stesso Rubin). L’eccellente piazzamento vale agli uomini di Karpin l’accesso ai gironi di Champions League 2010/2011, dove Ananidze ha collezionato quest’anno due preziosi gettoni, seppure solo dalla panchina: 19 minuti complessivi e a risultato già ampiamente compromesso nelle sconfitte casalinghe contro Chelsea (0-2) e Olympique Marsiglia (0-3).

Nell’ultimo campionato russo, conclusosi lo scorso 29 novembre, la stagione dei moscoviti è stata un po’ in chiaroscuro: quarto posto finale, distanziati nettamente sia dal dominante Zenit San Pietroburgo campione che dalla terza piazza del solito Rubin Kazan, una posizione che sarebbe valsa la qualificazione ai preliminari di Champions della prossima estate. Se non altro, Ananidze si è inserito sempre più prepotentemente nelle rotazioni dei titolari, anche se nella seconda parte della stagione è stato spesso costretto ad accomodarsi in panchina per subentrare a match in corso: il bottino personale è di 23 presenze, di cui solo la metà dal primo minuto, e 2 reti, figlie della doppietta siglata il 21 luglio 2010 al Sibir Novosibirsk (5-3 il risultato finale) con due azioni personali, concluse con il suo destro di rara precisione a baciare l’angolino basso dell’incolpevole estremo difensore polacco Kowalewski.

Dopo il colpo-Aršavin, il solito Arsenal di Wenger si è fiondato con decisione su quest’altro prospetto venuto dall’Est, ma ha ricevuto il secco ‘Niet’ del Direttore Sportivo Dmitri Popov, il quale ha tenuto a precisare che non verrano prese in considerazione offerte di mercato fin quando il talentino non avrà compiuto vent’anni (il suo contratto con lo Spartak scadrà l’anno successivo, il 31 dicembre 2013).

Jano Ananidze, considerato dalla UEFA uno dei giocatori-chiave della Georgia Under 17 sin dal 2009 (tredici presenze in questa selezione, ed altre 2 corredate da un gol nell’Under 19) insieme ai compagni Nika Dzalamidze (ora al CSKA Mosca) e Irakli Shekiladze (Empoli), è sicuramente la promessa più rilucente per le speranze del piccolo ma orgoglioso stato transcaucasico, con un potenziale ed un bagaglio ancor più ricco dei comunque discreti Levan Kenia e Levan Mch'edlidze.

L’anno scorso è stato uno dei migliori protagonisti nella sorprendente Georgia Under 21 capace di concludere al terzo posto il Gruppo 2 delle Qualificazioni agli Europei di Danimarca 2011, sotto la guida della gloria nazionale Temur Ketsbaia e a sole cinque lunghezze dalla capolista Svizzera, promossa ma non senza patemi. In questa selezione, Jano puo’ esibire un curriculum di 5 match complessivi e 2 reti.

In seguito alle dimissioni dell’argentino Cúper il 2 novembre 2009 (anticipando di un mese la scadenza naturale del contratto, a causa del girone verso Sudafrica 2010 senza alcuna vittoria e con un bilancio di 7 sconfitte e 3 pareggi in 10 gare), la panchina della Nazionale Maggiore è finita nelle sapienti mani dello stesso Ketsbaia, bravo a condurre i suoi uomini nel Gruppo F valevole per gli Europei 2012 contro avversari di maggior blasone: la Georgia occupa attualmente la terza piazza, ancora imbattuta (sei punti, una vittoria contro Malta e tre pareggi) e all’inseguimento della capolista Croazia (dieci punti) e della Grecia (8).

Dopo l’esordio con l’Italia dell’autunno di un anno fa, Ananidze ha difeso i colori del suo Paese in altre sei occasioni, godendo della fiducia incondizionata del suo allenatore. Nonostante la giovane età e le aspettative pressanti di un intero Paese alla ricerca del suo leader dopo gli “storici” Shota Arveladze, l’indimenticato ‘Temuri’ e il ‘Maradona del Caucaso’ Georgi Kinkladze, il ragazzo si è disimpegnato spesso egregiamente, e certo non ha perso il vizio di sorprendere: lo scorso 17 novembre, mentre tutta Europa era pronta a godersi le giocate della Slovenia di Iličič, Birsa, Bačinovič, Matavž e gli altri nomi sottolineati sui taccuini di tutti gli osservatori continentali, questo minuscolo folletto con il 7 sulle spalle ha zittito gli entusiasti supporter del SRC Bonifika Stadion di Koper, regalando con uno dei suoi destri sul palo opposto una storica vittoria 1-2 in trasferta.


ALEKSANDR KOZLOV (1993) - Russia


Il 2011 internazionale di calcio giovanile si è proposto agli appassionati sin dagli albori del nuovo anno con l’interessante appuntamento del
XXIII° Memorial Valentin Granatkin" - Under 18, in programma a San Pietroburgo dal 3 al 9 gennaio. Favoriti d’obbligo i padroni di casa: la Russia, infatti, viene da due edizioni consecutive vinte, con una striscia complessiva di sei successi finali ottenuti dal 2001 ad oggi (solo Corea, Germania e Bielorussia sono riuscite a spezzarne la “dittatura”, mentre tra il 1993 e il 2000 il torneo non si è disputato). Nelle annate precedenti, sul campo del ‘Peterburgskiy - Sports & Concerts Complex Hall’ si sono visti giocatori come Andreas Möller, Oliver Bierhoff, Marcel Desailly e Carsten Jancker, tutti sbarbatelli protagonisti in questo prestigioso trampolino di lancio verso il calcio che conta, e senza dimenticare idoli locali come Igor Kolyvanov (buon attaccante anche qui in Italia, in un decennio di Serie A vissuto tra Foggia e Bologna) e Aleksandr Mostovoj, geniale trequartista dal tocco magico con cui ha incantato le platee in Portogallo, Francia e soprattutto Spagna.

I pronostici forse sono un po' affrettati; non tutti gli elementi sembrano all'altezza della situazione, e nel girone la Finlandia di Tim Väyrynen, Jusu Karvonen e Aleksi Paananen puo' rappresentare uno scomodo sparring-partner: vedremo... “Condannati” a vincere per onorare degnamente le aspettative di tifosi, organizzatori ed addetti ai lavori, tra i giovani russi guidati da coach Dmitrij Aleničev (meteora alla Roma e al Perugia, ma Campione d’Europa con la maglia del Porto nel 2003/2004 ed unico insieme a Steven Gerrard ad aver vinto e segnato sia nelle finali di Champions League che di Coppa UEFA) il talento più atteso è sicuramente il capitano, quella “scheggia impazzita” col numero 7 sulle spalle che risponde al nome di Aleksandr Sergeyevich Kozlov.

Contrariamente al suo omonimo, il gigante Aleksandr Kozlov, che dall’alto dei suoi 202 centimetri gioca da ala grande nella Nazionale di basket dell’Uzbekistan (secondo miglior realizzatore della FIBA Asia Championship 2009 nonostante il 14° posto finale della sua squadra) e non è certo famoso per doti atletiche da “fulmine di guerra”, l’attaccante in forza allo Spartak Mosca è uno scricciolo veloce e guizzante che fa proprio della dinamicità il suo punto di forza, corredata da un’interessante proprietà di controllo del pallone in corsa.

Originariamente seconda punta, Aleksandr è adattabile come esterno o trequartista su entrambe le fasce del fronte offensivo (ambidestro, preferisce allargarsi e puntare l’uomo sulla sinistra per poi accentrarsi col piede destro), e si trova a suo agio nello girare attorno ad un centravanti/boa forte fisicamente, che apra gli spazi in cui poter scorrazzare con la sua verve e l’innegabile sfrontatezza che dimostra di avere nell’uno contro uno. Nonostante il fisico minuto, riesce a difendere abbastanza bene la palla grazie ad una furbizia non comune per un diciassettenne, tanto da riuscire spesso ad ottenere falli o rimesse a suo favore se chiuso o raddoppiato dai difensori avversari. Questa sua spiccata attitudine propositiva, se da un lato ne denota la personalità ed il coraggio, dall’altro risulta essere anche uno dei limiti più evidenti, al momento: come tutti i giovani dotati di buona tecnica individuale, spesso tende ad innamorarsi un po’ troppo dell’amato “attrezzo del mestiere”, rischiando dribbling o colpi ad effetto superflui da cui possono scaturire pericolose ripartenze, se non calcioni proibiti dei giocatori addetti a marcarlo.

Ad ogni modo, il ragazzo predilige giocare a ridosso dell’area di rigore per poter sfruttare un interessante fiuto del gol, messo in evidenza soprattutto tra i coetanei (è ancora alla ricerca della sua prima rete da professionista): ad oggi, con le varie selezioni under della Russia ha messo insieme un notevole bottino di 22 presenze e ben 24 firme sul tabellino dei marcatori.

Nato nella capitale il 19 marzo di diciassette anni fa, Kozlov ha compiuto tutta la trafila giovanile nella scuola di formazione del Futbol'nyj Klub Spartak Moskva, sezione calcistica della celeberrima polisportiva moscovita. Coccolato e vezzeggiato da dirigenti e allenatori sin dai primi passi del suo percorso, ha praticamente bruciato le tappe grazie alla precocità del suo talento, che lo hanno reso capace di primeggiare nei tornei locali anche con ragazzi più maturi; nel 2008, in particolare, il suo nome cominciò a fare capolino dopo le grandissime prestazioni fornite nel campionato disputato da quasi tutti classe 1992, vincendo meritatamente il premio “Audience Choice Award” (miglior giocatore, scelto dal pubblico). L’anno dopo è stato convocato nell’Under 17 russa, trascinandola da capocannoniere alla vittoria di un torneo ad Alma-Ata (Kazakhstan) tra ex repubbliche sovietiche, a sedici anni appena compiuti. Questo, nel dettaglio, il suo curriculum in Nazionale:
RUSSIA UNDER 17: 18 presenze – 20 gol
RUSSIA UNDER 18: 2 presenze – 2 gol
RUSSIA UNDER 19: 2 presenze – 2 gol

Impressionato dal suo score personale e convinto nel voler valorizzare i prodotti del fertile vivaio Krasno-Belyie, all’inizio dell’ultimo campionato Valerij Karpin (allenatore del club dall’aprile 2009, in sostituzione del danese Michael Laudrup) ha deciso di aggregarlo in Prima Squadra, facendolo esordire poco dopo:
Settima Giornata - 25 aprile 2010
SPARTAK MOSCA-SPARTAK NALCHIK 0-0
[entra all’84’ per sostituire un altro grande talento, il georgiano Jano Ananidze, cinque mesi più “anziano” di lui]. Pochissimi minuti per Kozlov, sufficienti però a raccogliere il fiducioso boato dello Stadio Lužniki, con i tifosi che si aspettano grandi cose dai suoi piedi dopo averne tanto sentito parlare dagli entusiasti osservatori.

Da quel giorno, è riuscito a scendere in campo per altri undici spezzoni e per un totale di 240 minuti complessivi, subentrando spesso all’argentino Cristian Maidana o ai brasiliani Welliton (capocannoniere del campionato, 19 reti per lui) e Ibson, partendo molto arretrato o decentrato sulla fascia.

Inoltre, il 13 luglio ha aggiunto un gettone in Kubok Rossii (Coppa Nazionale), sostituendo al 36’ il centrocampista difensivo Renat Sabitov e contribuendo con una buona prestazione alla vittoria 1-0 sul campo del Metallurg Lipetsk (Alex il match-winner al 53’). Dopo la consueta pausa invernale, i sedicesimi di finale del trofeo riprenderanno il 3 marzo prossimo, ed il tabellone ha proposto come avversario da affrontare il Sibir Novosibirsk, appena retrocesso a causa del 16° ed ultimo posto ottenuto in campionato (l’altra squadra relegata in First Division è l’ Alania Vladikavkaz).

Puntuale è arrivato anche il prestigioso debutto in Champions League:
3 novembre 2010, CHELSEA-SPARTAK MOSCA 4-1 
[entrato al 69’ per prendere il posto Alex di Alex nel 4-2-3-1 disegnato da Karpin e con il punteggio già fissato sul 3-0]. 

Dopo quell’indimenticabile serata in un palcoscenico importante come lo Stamford Bridge e nonostante la netta sconfitta, Kozlov ha giocato titolare nell’ultima partita del gruppo F sul campo degli slovacchi del MSK Žilina (1-2 il positivo risultato finale, con Aleksandr sostituito a fine primo tempo per lasciare spazio al montenegrino Nikola Drincic). La squadra russa ha chiuso il girone al terzo posto, con 9 punti totali e a tre lunghezze dall’Olympique Marsiglia (battuto in Francia 1-0 nel match d’esordio del 15 settembre): relegata in Europa League, ai sedicesimi di finale dovrà vedersela contro gli svizzeri del Basilea, a loro volta eliminati nella Champions da Bayern Monaco e Roma.

Intanto, la Prem'er-Liga russa 2010 si è conclusa a novembre con il netto dominio dello Zenit San Pietroburgo guidato da Luciano Spalletti, in testa alla graduatoria sin dall’inizio grazie ad un impianto di gioco propositivo e spettacolare, che ha esaltato le qualità offensive di Danny, Vladimir Bystrov e del rilanciato finalizzatore Aleksandr Kerzhakov; a diciannove punti di distanza dai campioni nazionali, lo Spartak ha concluso la stagione al quarto posto, conquistandosi l’accesso ai Play-Off dell’Europa League 2011-12.

Nel “Granatkin” in corso di svolgimento, capitan Aleksandr Kozlov sta confermando tutti i progressi compiuti in questo biennio che lo hanno posto all’attenzione generale degli osservatori, andando in gol in entrambe le partite disputate: dopo il rocambolesco 3-3 nel match d’esordio contro la Finlandia (momentaneo 2-0 siglato al 35’ e premio di migliore in campo per lui), la Russia ha letteralmente demolito la Lettonia con un 6-0 senza appello (punteggio sbloccato al 7’ proprio dallo scatenato prospetto dei ‘Miasso’).
Altri elementi che si stanno mettendo in luce sono il suo compagno di club e coetaneo Aleksandr Ilyin, centrocampista offensivo dal buon passo, due prospetti della Lokomotiv Mosca come Semen Sinyavskiy (attaccante classe ’93, in gol contro i baltici) e Aleksey Mamonov (difensore centrale di 183 centimetri), e soprattutto Alisher Dzhalilov, interessante mezz'ala del Rubin Kazan nato il 29 agosto 1993 e capocannoniere a sorpresa della manifestazione.

Tutti giocatori a cui la giovanissima Italia di Pasquale Salerno dovrà prestare attenzione domani nell’ultimo match del girone, dopo la doppia sconfitta patita contro finnici e lettoni.

Marco Oliva per FUTBOLANDIA DREAMIN'

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