martedì 6 settembre 2011

MITCHELL WEISER (1994 - Germania)


nome: MITCHELL ELIJAH 
cognome: WEISER 

data di nascita: 21 aprile 1994 
luogo di nascita: Troisdorf 
[Rhein-Sieg-Kreis, Nordrhein-Westfalen - GERMANIA] 

ruolo: Esterno Destro Offensivo, 
utilizzabile anche come terzino di spinta sulla stessa fascia 
piede preferito: destro 

Altezza: 176 cm 
Peso: 70 kg 

Squadra attuale: 1.FUßBALL-CLUB KÖLN [Bundesliga] 
Numero di maglia # 33 


Dopo aver centrato la nona finale nella storia della fu gloriosa Coppa Campioni, dietro le quinte il Bayern Monaco continua intanto a setacciare con lungimiranza il panorama del mercato giovanile, in modo da poter garantire in futuro un ricambio adeguato e far fronte all’inevitabile logorio degli anni che passano per i titolari della Prima Squadra. Ufficializzati ormai da tempo gli ingaggi di Xherdan Shaqiri e Pierre Højbjerg (il quale ha 
già avuto modo di farsi conoscere, innescando suo malgrado una mini-rissa: destinato a sbarcare in Germania soltanto nella prossima estate, è stato però invitato a sostenere un allenamento con gli uomini di Jupp Heynckes un paio di settimane fa, mandando su tutte le furie il difensore Holger Badstuber a seguito di un tunnel difficile da digerire…), stavolta i radar bavaresi hanno individuato un obiettivo autoctono, verosimilmente raggiungibile anche
a causa della drammatica retrocessione patita dal club d’appartenenza: 
stiamo parlando di Mitchell Weiser, prospetto classe 1994 del Colonia.

Rampollo di una famiglia dai discreti trascorsi calcistici (papà Patrick 
ha un nome che senz’altro genererà ricordi recenti per gli appassionati di Bundesliga e Ligue 1, alla luce delle sue esperienze da centrocampista difensivo con le maglie degli stessi ‘Caproni’, oltre che di Rennes e Wolfsburg), 
il ragazzo ha inaugurato molto presto la propria avventura sportiva 
nel TV Eintracht Veltenhof (2000-2005), piccola realtà dilettantistica 
con sede a Braunschweig, nella Bassa Sassonia. Trascorso un lustro 
con la casacca biancoverde sulle spalle, il percorso di Weiser segue le sorti 
del genitore, il quale nel luglio 2005 decide di tornare all’ovile per chiudere 
la carriera agonistica al Colonia, con la possibilità di entrare nello staff tecnico delle giovanili una volta appese le scarpette al chiodo, oltre 
che ricevere l’ovvia disponibilità societaria ad aggregare il talentino undicenne nello Jugendteam biancorosso.

Il ritorno nella natia Renania Settentrionale-Vestfalia rappresenta una tappa fondamentale per l’equilibro mentale di Mitchell da un punto di vista affettivo, ma soprattutto coincide con una crescita impressionante sul rettangolo verde, che lo porta ad esordire precocemente con i Die Geißböcke U-17 da titolare, per ironia della sorte proprio contro i pari-età del SF Troisdorf, nella giornata di apertura della B-Junioren Bundesliga West (19 agosto 2009: 3-0 
il punteggio). La positiva stagione vissuta agli ordini di coach Dirk Lottner (ventuno presenze corredate da tre reti, la prima delle quali segnata ai danni del SG Wattenscheid ad undici giorni esatti dal debutto) gli valgono le inevitabili attenzioni della Nazionale Under 16, un gruppo in cui entra a far parte grazie al CT Steffen Freund; la data da ricordare è il 10 febbraio 2010, allorquando gli impietosi tedeschi infliggono a domicilio un pesante 6-0 al malcapitato Cipro, lasciando presagire agli osservatori più attenti di poter vantare un’interessante covata di promesse in quella fascia d’età, forse 
la migliore per completezza (a livello europeo) in prospettiva futura.

La fragorosa esplosione del biondo ‘Mitch’ avverrà però nell’annata susseguente, in cui trascina il Colonia Jugend da scatenato trequartista laterale (undici gol e ben venti assist distribuiti in ventisei apparizioni), offrendo un contributo imprescindibile insieme alla duttilità del mancino Fabian Schnellhardt e la qualità superiore alla media del serbo Vojno Jesic, elementi di un terzetto da favola alle spalle di Marco Ban o del centravanti di manovra Fabio La Monica (chiare origini italiane per lui), per un disegno tattico improntato su un 4-2-3-1 a trazione decisamente anteriore. Archiviato lo sfortunato vernissage casalingo a Ferragosto contro il Borussia Dortmund di Marvin Ducksch (0-1), i baby-renani inanellano una lunga serie di diciotto risultati utili consecutivi, l’ultimo dei quali coincide con uno strepitoso poker realizzato da Weiser in cinquantatre minuti ai danni del Bayer Leverkusen (5-2 , 20 febbraio 2011), indispensabile per vanificare 
la doppietta di Okan Aydin e garantire la leadership nel raggruppamento.


A questo punto, è bene fugare ogni dubbio sulla sua collocazione ideale in campo; infatti, nonostante il grande pubblico abbia imparato a conoscerlo 

da terzino fluidificante di destra con la selezione Under 17 della Nazionale, Mitchell è in realtà un esterno dalla spiccata attitudine offensiva, dotato di progressione in allungo poderosa ma al contempo abile nello stretto, in virtù di un dribbling secco ed una naturale agilità di gambe (non a caso, è un ammiratore del francese Thierry Henry). Può disimpegnarsi tanto da ala sinistra, laddove predilige partire per poi accentrarsi e concludere in prima persona con un tiro forte e preciso (con entrambi i piedi), quanto sulla fascia opposta, che percorre senza soluzione di continuità alla ricerca del cross giusto per smarcare i compagni in area di rigore. Il merito dell’intuizione di arretrarne il raggio d’azione, nell’ottica di offrirgli maggiori spazi da attaccare in velocità e completarne il bagaglio tattico, è ascrivibile al succitato Freund, che lo ha impostato molto spesso come laterale basso di una retroguardia a quattro, concedendogli però ampia libertà sulla propria banda di competenza.

L’esperimento ha dovuto fronteggiare alcune prevedibili crisi di rigetto, 
una su tutte nel corso degli Europei di Serbia 2011, allorquando un’inopinata leggerezza commessa dallo stesso Weiser a ridosso della linea mediana ha permesso a Petr Nerad di lanciare Lukáš Juliš e sancire il momentaneo vantaggio della Repubblica Ceca nella seconda sfida del Gruppo B, complicando notevolmente il cammino della Germania. Cionondimeno, 
la fase difensiva ha costituito il tallone d’Achille principale della Junior Mannschaft, devastante in attacco ma invero fragile nel pacchetto arretrato, basti pensare all’incapacità di arginare Memphis Depay & C. nella finale continentale vinta con merito dall’Olanda (15 maggio 2011: 
2-5 l'inequivocabile verdetto allo Stadion Karađorđe di Novi Sad). 
Ma i frutti del certosino lavoro intrapreso negli allenamenti si sono intravisti nei Mondiali di México 2011, laddove l’incontenibile numero due in maglia bianca ha letteralmente bruciato l’erba sulla fascia destra da cavallone imbizzarrito, segnalandosi come miglior interprete del ruolo nella rassegna 
al pari del brasiliano Wallace, e dando vita ad un esaltante confronto in semifinale con il dirimpettaio messicano Jorge Caballero, anche se spesso 
ha agito nella prediletta zona avanzata poiché coperto alle spalle da Kaan Ayhancon il quale si scambiava sovente la casella di partenza per confondere le acque. Il bottino di tre reti e altrettanti assist vincenti in sette partite, con la splendida prestazione offerta contro l’Inghilterra (3-2) nei quarti di finale, in cui ha palesato un’intesa pressoché perfetta col bomber Samed Yesile la medaglia di bronzo conquistata sul Brasile (4-3), 
sono le cartoline più belle spedite dal lontano Nord America.

Ad ogni modo, è giusto sottolineare quanto appaia ancora prematuro “trasformarlo” definitivamente in terzino, giacché vi sono palesi debolezze 
da correggere per quanto concerne la struttura fisica (il gioco aereo è un aspetto alquanto sconosciuto al momento, e malgrado tenga botta nei contrasti dovrebbe potenziare la muscolatura superiore) e l’intelligenza tattica 
(talvolta fuori posizione, nei tentativi di recupero non è pulito negli interventi, rischiando qualche cartellino di troppo), e nel complesso gli automatismi nelle diagonali difensive sono ancora tutti da registrare; è indicativo quanto alcuni addetti ai lavori lo abbiano accostato a Dani Alves, più che a Philipp Lahm... Per giunta, sarebbe un peccato imbrigliare con eccessivi compiti di copertura la vocazione con cui si diletta ad imperversare nella metà campo avversaria, quella stessa verve che ha permesso al Colonia Under 17 di laurearsi campione nazionale 2010/2011 a seguito del Meisterschaft Endrunde (giugno 2011), piegando in successione l’Hoffenheim in semifinale (3-2: 
il primo gol del doppiettista Yannick Gerhardt è ispirato da un suo calcio di punizione a girare, che ha tratto in inganno il portiere austriaco Maximilian Penz) ed il temibile Werder Brema di Cimo Röcker e Levent Aycicek 
(altro 3-2, con Sven Engelke e La Monica a firmare il tabellino dei marcatori 
grazie agli assist di Mitchell). 


Affrontato senza alcun patema il salto nell’A-Junioren Bundesliga U-19 agli ordini del trainer Manfred Schadt, Weiser nel 2012 ha riscosso una serie 

di meritate soddisfazioni in ambito personale, il tutto nel giro di un mese: 
esordio da subentrante nel semi-professionismo in Regionalliga West 
il 28 gennaio (con tanto di suggerimento dalla destra per liberare innanzi alla porta sguarnita l’attaccante Musculus, e permettere alla squadra di completare una rocambolesca rimonta al Georg-Melches-Stadion di Essen) e soprattutto in Bundesliga il 25 febbraio (Colonia-Bayer Leverkusen 0-2: Ståle Solbakken 
lo getta nella mischia al 75’ per sostituire il croato Mato Jajalo nel suggestivo scenario del RheinEnergieStadion, facendone a 17 anni e 310 giorni 
il più giovane esordiente nella storia del club, record che apparteneva 
a Stephan Engels dal 9 settembre 1978), a novantasei ore dalla prima volta nell’Under 18 della Die Nationalelf allenata da Christian Ziege 
(Osnatel-Arena di Osnabrück: Germania-Olanda 1-0). 


Marco Oliva per FUTBOLANDIA DREAMIN'

1 commento:

  1. Ci avete visto giusto anche stavolta,
    è passato al Bayern Monaco, sono curioso
    di vederlo all'opera, chissà in che ruolo giocherà

    RispondiElimina