martedì 6 settembre 2011

VAJEBAH SAKOR (1996 - Norvegia)


NORWEGIAN YOUTH (quarta puntata) 


La schizofrenica edizione 2012 della Norgesmesterskapet (coppa nazionale) persevera nel mietere vittime eccellenti lungo il cammino, sconvolgendo le carte in tavola rispetto ai pronostici dei bookmakers senza plausibile soluzione di continuità. E così, nel Terzo Turno (disputatosi il 20 giugno) è toccato ad altre tre compagini della Tippeligæn abbandonare anzitempo la rassegna, 
con l’Hønefoss beffato dalla lotteria dei rigori sul terreno amico del coriaceo Mjøndalen, ed il Sandefjord capace addirittura di eliminare nei tempi supplementari il Vålerenga (3-1), una delle presunte favorite alla vittoria finale, beneficiando di una salvifica superiorità numerica, in virtù dell’espulsione rimediata dall’austriaco Martin Pusic allo scadere della prima frazione. In un certo qual senso, l’uscita di scena del fanalino di coda Stabæk avrebbe dunque destato minor clamore agli occhi dell’opinione pubblica, 
se non fosse per il fatto che gli uomini di Petter Belsvik si siano arresi all’Asker SK, unica formazione militante in 2. Divisjon (il terzo livello del calcio norvegese) in grado di arrampicarsi sino agli ottavi di finale a seguito 
di una qualificazione meritata (2-1 il risultato), con il fresco sedicenne 
Vajebah Sakor nominato “Man of the Match” al termine dei novanta minuti di gioco, un prospetto finito sotto la lente d’ingrandimento di Milan 
e Juventus da qualche mese a questa parte…



nome: VAJEBAH 

cognome: SAKOR


data di nascita: 14 aprile 1996
luogo di nascita: Monrovia 
[Montserrado - LIBERIA]

ruolo: CENTROCAMPISTA CENTRALE
piede preferito: sinistro

Altezza: 183 cm
Peso: 78 kg

Squadra attuale: ASKER SK [Oddsenligæn] 
Numero di maglia # 19


L’entusiasmo dei 2041 spettatori paganti (un’affluenza che non si registrava da tempo immemorabile, e ciò la dice lunga sulla dimensione simil-amatoriale di riferimento…) assiepati sugli spalti del pittoresco Føyka Kunstgress ha salutato una piccola impresa, invero non del tutto inimmaginabile alla vigilia, mentre i media locali hanno definitivamente eletto il numero diciannove in maglia bianca ad argomento principale delle proprie narrazioni, conquistati dall’autorevolezza con cui ha fronteggiato gli avversari da alacre schermo protettivo nel 4-2-3-1 proposto da coach Gaute Larsen, in coabitazione col navigato mediano scozzese Kevin Nicol, supportando il pregevole lavoro di ricamo dei trequartisti Alban Shipshani e Kristoffer Kipperberg Tollås (autore del gol decisivo, realizzato a tre giri di lancette dal triplice fischio dell'arbitro Lundby) alle spalle del centravanti Fredrik Alexander Notice, ed al contempo dando man forte a Petter Linstad nelle situazioni di non possesso per contenere le pericolose folate del terzino di spinta Vegar Eggen Hedenstad sull’erba sintetica che caratterizza l’impianto. Sarà arduo per i nuovi eroi 
della contea di Akershus ricondurre il club bianconero al punto più alto mai raggiunto in una storia ultracentenaria, ossia l’atto conclusivo della stessa 
NM Cupen nel 1951 (rocambolesco 2-3 colto in rimonta dal Sarpsborg FK nell’extra-time in quel di Oslo), ed assurgere ad imperitura gloria nell’immaginario collettivo al fianco dei vari Egil Johnny Orre, Willy Fossli, John Wettre-Johnsen, Kjell Kristiansen o l’hockeista/calciatore Arne Bakker, ma certo la fama del talentino venuto dall’Africa sembra sin da adesso destinata a valicare i ristretti confini della realtà circostante.

Elemento poliedrico, Vajebah ha dimostrato di sapersi disimpegnare 
in varie caselle dello scacchiere tattico, grazie alla saldezza mentale ed una maturità inconsueta per gli standard della sua età; la visione periferica nello sviluppo della manovra ed il tocco piuttosto raffinato che ne contraddistingue il piede mancino lo rendono un punto di riferimento per i compagni malgrado l’inesperienza, anche se non è adatto a fungere da regista bloccato nel settore nevralgico del rettangolo verde. In ottica futura, potrebbe rivelarsi una mezz’ala dal discreto tempismo negli inserimenti e dalla promettente capacità di tiro dalla media distanza, un repertorio corroborato dall’attitudine a mantenere la posizione dietro la linea della palla in fase passiva per dare equilibrio allo schieramento e farsi sentire nei tackle. La duttilità di cui sopra ha suggerito all’allenatore di sperimentarne la tenuta da esterno offensivo tanto sulla fascia destra quanto su quella opposta in talune circostanze, facendo emergere il difetto più evidente al momento: la ridotta velocità in progressione lo limita nei tentativi di scrollarsi di dosso il marcatore diretto, ed in generale la struttura fisica già abbastanza sviluppata non costituisce affatto un toccasana per l’armonia delle movenze laterali rispetto a quando agisce 
nel ruolo di interno classico, con licenza di attaccare gli spazi in verticale. 


Sakor ha verosimilmente coltivato tale spirito d’abnegazione e la necessaria disciplina professionale alla luce della voglia di emergere dal sottosuolo di un’infanzia tormentata, che lo ha visto scappare poco più che bambino dagli orrori della guerra civile nel proprio Paese natio e le atrocità perpetrate 

dal sanguinario Charles Taylor, condannato finalmente dal Tribunale delle Nazioni Unite lo scorso 30 maggio a cinquant’anni di reclusione. Lontano 
dai clangori dei carri armati, il giovane liberiano cresce nella tranquillità dell’ambiente scandinavo, iniziando la sua avventura sportiva nello Junior Team del Mysen Idrettsforening, in cui milita per soli dodici mesi prima 
di abbandonare l'Østfold County nell’estate 2002 e legare il proprio destino 
a quello dell’Asker Fotball, inabissatosi nel frattempo nella Section 8 
della Third Division, il quarto gradino del sistema calcistico nazionale.

L’indimenticabile stagione vissuta nel 2011 rappresenta la cartina di tornasole ideale in relazione alla fiducia che la società nutre nel suo potenziale; aggregato alla Prima Squadra durante gli allenamenti e per un paio di test invernali in vista dello storico ritorno in Adeccoligæn, al ragazzo viene offerta la possibilità di firmare un contratto regolare proprio nel giorno del quindicesimo compleanno, un dettaglio meramente burocratico all’apparenza ma che invece si rivelerà essere il passo introduttivo verso il debutto ufficiale, dapprima nel 1.runde di coppa (1° maggio, Ullern IF-Asker SK 0-2: entra al 60’ per sostituire Stian Solberg) e successivamente in campionato (26 giugno, 0-0 casalingo al cospetto del Randaberg IL nel tredicesimo impegno del girone d’andata), torneo dove è ancor oggi il più precoce esordiente di sempre. 

Di lì a poco, arriva poi l’attesa esibizione da titolare, nel corso della quale si erge a sorprendente protagonista con due assist da applausi per piegare le resistenze del Løv-Ham (5-3, 3 agosto): al 37’ si avventa su un cross rasoterra troppo lungo di Jan Halbrendt Tømmernes dall’out destro e colpisce di prima intenzione per servire a centro area il bosniaco (naturalizzato norvegese) Armin Sistek, mentre al 41’ riceve la sfera da Stian Kristoffersen Rasch 
e pennella un morbido traversone dalla sinistra per consentire all'islandese 
Atli Heimisson di appoggiarla di testa nella porta sguarnita. Quest’avventura 
si conclude con una sfortunata retrocessione patita all’ultima giornata da una compagine non particolarmente attrezzata in sede di mercato, incapace finanche di amministrare i tre punti di vantaggio sull’inseguitrice Strømmen 
e penalizzata dalla differenza reti in un drammatico pomeriggio di fine ottobre (esiziale il pesante 1-5 rimediato a Sandefjord), ed il bottino personale 
di Vajebah registra otto presenze complessive tra 1. divisjon e NM Cupen, 
sei delle quali da subentrante.

Copiose soddisfazioni pervengono anche dalle selezioni nazionali

con il commissario tecnico Bård Flovik che lo inserisce anzitempo nella covata dei classe 1995 autoctoni in occasione di una doppia vittoriosa amichevole primaverile in Repubblica Ceca, appuntamento nobilitato da una rasoiata insaccatasi all’incrocio dei pali azzardata dall’allora misconosciuto virgulto 
con la casacca numero otto sulle spalle (2-0, 5 aprile 2011), oltre che dalle sgroppate della ficcante aletta Mats Møller Dæhli, accasatosi al Manchester United nel novembre 2010. Nell’autunno susseguente, Sakor figura nella rosa della Norvegia Under 17 quale unico nativo del 1996 per approcciarsi al Qualifying Round degli Europei di categoria (23 – 28 settembre 2011), siglando una doppietta nel vernissage contro Andorra (3-0) per poi crollare con i propri sodali sotto i colpi di Bielorussia (0-3) ed i padroni di casa dell’Ungheria (2-3) nel Gruppo 1 ed abbandonare il sogno continentale 
con un pizzico di rimpianto per l’opportunità sprecata. 


Ma la consolazione non tarda a farsi attendere per mitigare l’amarezza, giacché il Milan decide di farsi avanti ed invitarlo per un breve stage settimanale nel marzo 2012. Una bella parentesi dentro e fuori dal campo 

per Vajebah, che rincontrerà un paio di mesi dopo due coetanei conosciuti nel contesto meneghino tra le file dell’Italia Under 16, sconfitta in Estonia proprio dalle sue prodezze nella ripresa (3-2, vedi puntata precedente). Ecco le loro impressioni - Cristian Galliani (difensore): “Un giocatore di talento, si vedeva chiaramente che gli piacesse il calcio: garantisce sempre grande intensità 
ed aggressività, credo che continuando così possa davvero farsi valere nell’avvenire”; Lorenzo Ferrari (portiere): “È molto forte fisicamente e possiede discrete doti tecniche, seppur non abbia una buona corsa. Secondo me ha ampi margini di miglioramento in svariati aspetti,però ci sono molti centrocampisti nostrani che ho visto in azione affrontandoli in questi anni 
ed in tutta sincerità non hanno molto da invidiargli…”.

Recentemente, abbiamo contattato il procuratore Mike Kjølø, rincalzo in retroguardia della “Generazione d’Oro del Regno” affermatasi nel decennio 

dei Nineties, la stessa che inflisse la più sonora batosta di sempre all’Under 21 
tri-campione d’Europa di Cesare Maldini nei suoi primi vagiti (6-0 allo Stavanger Stadion il 5 giugno 1991): “Beh sì, quella è una data difficile 
da cancellare nella nostra memoria patria, anche se io purtroppo non 
facevo parte della comitiva, tra i nati nel 1971 come me mi pare ci fossero 
Erik Mykland, Gunnar Aase e Geir Hasund, integrati con i vari Stig Inge Bjørnebye, Roar Strand, Tommy Svindal Larsen, Frank Strandli, Tom Wedde Buer e Claus Lehland Eftevaag, doppiettista nella fattispecie; insomma, uno squadrone per l’epoca, in Nazionale era dura ritagliarsi uno spiraglio, pensa che in quella Maggiore ci sono riuscito solo nel 2000. Al vostro Paese è legato un altro piacevole ricordo, almeno per questioni di prestigio: mi riferisco al girone della morte nella Champions League 1999, dove noi dell’AIK Solna strappammo con le unghie un pareggio in Svezia alla Fiorentina del mitico Trapattoni, che poi ci castigò all’Artemio Franchi con Batistuta a dominare 
la scena, tanto da trascinare i viola al turno successivo insieme al Barcellona trionfando in casa dell’Arsenal. Emozioni indelebili essersi confrontati con campioni di tal fatta… Tornando al mio assistito, posso dirvi che il provino in rossonero è stato davvero un motivo di gioia per lui, ritengo non abbia affatto sfigurato nonostante l’adattamento alle novità in ogni fattore, a partire dai metodi di preparazione atletica. Ad ogni modo, preferiamo mantenere un profilo basso per il momento, è giusto che si concentri innanzitutto sul completamento del percorso scolastico e sulle faccende quotidiane dell’Asker, 
è presto per ragionare sul futuro”. Parole sagge e ponderate, anche perché Sakor si sta intanto guadagnando gettoni importanti nell’Avdeling 4 
della 2. Divisjon 2012, laddove ha trovato la via del gol al 68’ della terza sfida in calendario ai danni del Nesodden IF (4-0, 29 aprile), due giorni 
prima di griffare il successo di coppa nello scenario del Jevnaker Stadion 
(3-2, 1° maggio). 



STATISTICHE IN NAZIONALE (aggiornate al 23 giugno 2012)

Under 15
2 presenze / 0 reti


Malveira, 18 ottobre 2010 – Estadio das Seixas
PORTOGALLO-NORVEGIA 1-1
CT Øivind Nilsen

Sintra, 20 ottobre 2010 – Estádio do Sport União Sintrense
PORTOGALLO-NORVEGIA 0-0
CT Øivind Nilsen


Under 16
6 presenze / 4 reti


Praga, 5 aprile 2011 – Areál SK Aritma
REPUBBLICA CECA-NORVEGIA 0-2
CT Bård Flovik (1 rete)

Praga, 7 aprile 2011 – Stadión SK Lhota
REPUBBLICA CECA-NORVEGIA 1-3
CT Bård Flovik

Hradec Králové, 10 aprile 2012 – FC Olympia HK
REPUBBLICA CECA-NORVEGIA 2-1
CT Bård Flovik (1 rete)

Hradec Králové, 12 aprile 2012 – FC Olympia HK
REPUBBLICA CECA-NORVEGIA 0-1
CT Bård Flovik

Tallinn, 10 maggio 2012 – TNTK Stadium
NORVEGIA-ITALIA 3-2
CT Bård Flovik (2 reti)

Tallinn, 12 maggio 2012 – TNTK Stadium
ESTONIA-NORVEGIA 1-2
CT Bård Flovik


Under 17
3 presenze / 2 reti


Tatabánya, 23 settembre 2011 – Grosics Gyula Stadion
NORVEGIA-ANDORRA 3-0
CT Bård Flovik (2 reti)

Telki, 25 settembre 2011 – Global Football Park
NORVEGIA-BIELORUSSIA 0-3
CT Bård Flovik

Telki, 28 settembre 2011 – Global Football Park
UNGHERIA-NORVEGIA 3-2
CT Bård Flovik



Marco Oliva per FUTBOLANDIA DREAMIN'








2 commenti:

  1. GIANLUCA:

    Davvero belli questi reportage dalla Norvegia,
    un movimento in crescita nel calcio.

    Non lo conosco ma sembra un bel prospetto
    questo Sakor, il Milan ha strappato opzioni?

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  2. Sandro 77:

    gran colpo della Juventus, che lo strapperà
    alla concorrenza di Rosenborg, Arsenal, Manchester City,
    Liverpool e Milan: dopo l'exploit Paul Pogba,
    un altro centrocampista di prospettiva

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